“Mesi di attesa e false trattative: l’amministrazione Barbet il 13 agosto ha calato la maschera”. Si sofferma sull’occupazione l’analisi del consigliere PD Emanuele Di Silvio relativa al caos del settore estrattivo a Guidonia.
L’ex candidato sindaco chiama in causa anche la politica nazionale. ““Sono 2.000 i lavoratori, tra diretti e indotto, che perderanno il posto a causa della chiusura delle cave, ma qui a Guidonia Montecelio, a differenza dell’ILVA di Taranto, il Ministro del Lavoro Di Maio non si vede, forse proprio perchè ad emanare tali provvedimenti c’è un’amministrazione targata 5 stelle”.
Una vicenda che ha visto anche il coinvolgimento della Pisana. “Inutili gli sforzi della Regione Lazio, rappresenta dell’Assessore Manzella, che ha tentato in tutti i modi di salvaguardare il settore e i livelli occupazionali. A nulla infatti sono serviti i tavoli di confronto per trovare soluzioni congiunte con l’amministrazione comunale, arrivata persino al punto di impugnare i provvedimenti Regionali con un ricorso al Capo dello Stato”.
Tra gli obiettivi c’erano tre diverse salvaguardie: quella del territorio, delle attività e dei lavoratori. “Ma sotto la guida di un Sindaco incapace, ostaggio di una giunta romana e insensibile alle problematiche locali, ciò non é stata considerata una priorità”.
La questione è tutta sociale, e non soltanto economica. “Le duemila famiglie che rimarranno senza lavoro, rappresenteranno una crisi sociale di portata epica per il Comune di Guidonia Montecelio e per i comuni limitrofi. Ad essere compromesse definitivamente saranno l’economia e lo sviluppo della Città, a scapito di un welfare già inadeguato a supportare le attuali problematiche sociali. Continueremo la battaglia al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie”.
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