Tivoli / In scena a Roma “Le rovine di Adriano”

In Terza pagina da Yari Riccardi Commenti

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L’appuntamento è per le 21 e 30 di giovedì 3 agosto, sul palco dei Giardini della Filarmonica Romana, all’interno della XXIV edizione della rassegna ‘I Solisti del Teatro’.

In scena una pièce tra rievocazione storica e denuncia, una vicenda che racconta uno tra i più scellerati progetti degli ultimi anni, quello della discarica di Corcolle, che avrebbe dovuto sorgere accanto alla Villa dell’Imperatore Adriano, patrimonio dell’Umanità.

Si chiama “Le rovine di Adriano” lo spettacolo realizzato su un testo del giornalista Nello Trocchia, che si avvarrà della lettura scenica di Urbano Barberini accompagnato al pianoforte da Danilo Rea.

“Una storia di rifiuti e soldi che ha fatto il giro del mondo rischiando di diventare la Caporetto della cultura italiana  – ha spiegato Urbano Barberini-  e che, invece, ha segnato un’importante vittoria della società civile sulla politica degli affari. Una storia tutta italiana, drammaticamente attuale, che si ripete oggi nella vicenda di Rocca Cencia, a un passo dal Parco Archeologico di Gabii, uno dei siti archeologici più importanti al mondo, attualmente oggetto di una campagna di scavi in collaborazione con il Louvre, scelta come nuovo sito per i rifiuti della Capitale”.

Barberini, fondatore e coordinatore di ‘Salviamo Villa Adriana’, è stato negli scorsi anni tra gli immediati protagonisti della lotta alla discarica di Corcolle. Il sito scelto era a 700 metri dalla Villa di Adriano. Sarà dunque l’attore e attuale assessore alla Cultura del Comune di Tivoli a dare vita a una lettura scenica che ricostruirà le vicende del 2012 di cui è stato protagonista, facendo nomi e cognomi dei responsabili dello scellerato progetto. L’idea malsana di una discarica a Villa Adriana è ovviamente inserita nel contesto più ampio della ciclica emergenza rifiuti di Roma. Sacchi di immondizia, degrado e incuria nella Capitale non sono immagini così difficili da trovare.

“Perché? Chi sono i responsabili? Chi ha ridotto così la capitale di un paese del G7? Il caso della Villa di Adriano è un sospiro che racconta l’affanno, un esempio per capire l’inganno. ‘Lo spettacolo è un viaggio tra musica e parole, un affresco su un sistema spartitorio – prosegue Urbano Barberini- il racconto di un saccheggio consumato nel silenzio e nel consociativismo di troppi. Un racconto che ha un inizio e una fine nello stesso posto, la Villa di Adriano”.

Uno spettacolo che è metafora di fasti antichi e di un futuro a rischio, di un passato glorioso e di un presente con il respiro corto, di arte e meraviglia contro presagi funerei e immondi. Dietro ogni sacco abbandonato c’è un lembo di storia patria. “Ii teatro civile non è la risposta, ma una possibilità – chiude il principe – di accesso, di comprensione, di tempo sospeso, di riflessione aperta e comune”.

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