I cocci di bottiglia spesso arrivano al cancello del vicino oratorio. Sono ovunque, per l’intera lunghezza di quella che fino a un paio di settimane fa era la Scalinata Padre Lino Lottatori. Lo è ancora, solo che la targa è stata divelta, imbrattata, fracassata e posizionata capovolta in mezzo a uno dei tanti oleandri della salita che conduce alla Chiesa di Santa Maria di Loreto.
Bottiglie rotte, bottiglie intere e abbandonate, scatoloni ovviamente di alcolici lasciati in “bella” mostra. “Degrado e abbandono”. È terra di nessuno soprattutto di notte la zona nei pressi della scalinata e della chiesa.
Non solo la targa fracassata, non solo le bottiglie abbandonate e rotte tra gli scalini e le panchine. Non solo due lampioni rotti. Spesso i contenitori vengono lanciati anche all’interno dei vicini campi da tennis. Una evidente percezione di abbandono che dura da mesi per i residenti, un abbandono che lascia spazio a chi abusa di quelli che sono beni pubblici. Né più né meno.
Una panchina, un lampione, una scalinata sono beni pubblici. Sono dell’anziano che pian piano sale verso la chiesa, sono del papà costretto a fare lo slalom tra i vetri per portare i bambini a giocare nel vicino campo di basket, sono di chi è costretto a pulire la scalinata un giorno sì e l’altro no, sono di chi ha posizionato la targa con il nome della scalinata e oggi la ritrova sporca, rotta e capovolta. Tutte storie reali, quasi quotidiane, che accadono e che se non si pone rimedio continueranno ad accadere. Beni di tutti, anche evidentemente di chi violenta questa zona tutte le sere e tutte le notti. Da mesi.
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