Non basta rapinare un benzinaio. Non basta farlo a volto scoperto. Non basta minacciare una persona con un coltello No. Il delinquente in questione ha voluto fare le cose in grande: chiudendo la sua escalation di reati simulando il furto della sua macchina, per attribuire ad altri la sua responsabilità. Siamo a Tivoli, dove sabato un uomo rapina il distributore di benzina di Colle Tasso. Uno dei dipendenti, sotto la minaccia di un coltello, è stato costretto a consegnare l’incasso e ad entrare all’interno del distributore. Il rapinatore scappa con la ragguardevole somma di 300 euro a bordo di una utilitaria, ben presto rintracciata dagli agenti del commissariato di Tivoli. Qui scatta il colpo di genio: l’uomo va direttamente al commissariato di Tivoli, fingendo di aver subito il furto dell’auto e con tutta la volontà di sporgere denuncia. Non aveva fatto i conti con le ricerche già scattate: gli agenti del commissariato e della polizia stradale hanno trovato nelle vicinanze l’auto parcheggiata e regolarmente chiusa. Naturalmente l’uomo è stato arrestato.
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