C’è anche un “viaggio” in periferia nell’agenda del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dei festeggiamenti per Roma capitale. Ancora i dettagli sono da definire, non è ufficiale al cento per cento, ma al Quirinale si sta lavorando per mettere a punto la visita del capo dello Stato al quartiere Laurentino.
Napolitano il 20 settembre parteciperà all’inaugurazione di un centro culturale dedicato ai giovani nella riqualificata piazza Elsa Morante. «I lavori sono agli sgoccioli – annunciano i rappresentanti del Municipio Paolo Pollak e Simone Sordini – tre edifici e vari spazi verdi attrezzati (20mila mq in tutto) ospiteranno un’emeroteca, un internet cafè, un teatro da 150 posti e un altro all’aperto da 300. L’obiettivo è quello di creare un “centro”, un luogo di aggregazione per il quartiere, che ne è privo. In cantiere anche la realizzazione di uno skate-park». Non sarebbe, il Laurentino 38, l’unica periferia coinvolta nel programma dei festeggiamenti per l’anniversario di Roma capitale. Ma sicuramente non è un caso che sia stato scelto proprio questo quartiere, per anni simbolo del degrado metropolitano, che ora con l’abbattimento dei primi tre ponti, sta cercando di buttarsi alle spalle quest’immagine. «A questo punto possiamo dire – commentano soddisfatti XII Paolo Pollak e Simone Sordini – che con l’inaugurazione di piazza Elsa Morante, viene raggiunto un ulteriore importante risultato che allontana sempre più l’isolamento e l’abbandono che il nostro quartiere ha subito per parecchi decenni».
E a distanza di qualche anno dall’abbattimento dei ponti 9, 10 e 11, avvenuto nel 2006, le ruspe comunali potrebbero tornare ad abbattere le storiche strutture degradate del Laurentino 38. «Con la Regione l’incontro è appena iniziato – assicurano Pollak e Sordini – stiamo discutendo di come finanziare l’operazione ma c’è già l’ok dell’assessore regionale alla Casa, Teodoro Buontempo». L’ipotesi allo studio, prevede di utilizzare fondi Ater per l’abbattimento e per la successiva ricostruzione di nuovi edifici, magari insieme ai privati. I ponti che potrebbero essere abbattuti sono i 5 e 6, in via Ignazio Silone, attualmente occupati abusivamente.
Paolo Pollak
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