A Guidonia “vince” il decoro urbano. Episodio 2: La Mondezza colpisce ancora (alla Piazza del Mercato)

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Primo Piano, Salute & Dintorni da Yari Riccardi Commenti

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Non è il titolo di un nuovo film della saga di Guerre Stellari. Anche se di saga, sul tema rifiuti, a Guidonia si può tranquillamente iniziare a parlare. Eccoci alla seconda puntata della rassegna sul decoro urbano della Città dell'Aria. Ci siamo spostati di poco rispetto alla prima. Siamo andati a fare un giro nella ridente – si fa per dire – piazza del Mercato della città, esteso spazio dietro al palazzo comunale. Spazio troppo esteso, e senza controllo, visto che è preda dello scarico abusivo dei rifiuti, che definire ingombranti è eufemismo. Mobili, frigoriferi, divani, televisori, batterie di macchina. Ce ne è per tutti, e ce ne sarebbe per riarredare molte case. E infatti si vedono molte persone che “bazzicano” da quelle parti, per prendere quelle cose che occorrono. Il problema è però un altro: chi scarica? Parliamoci chiaro. Non si può non vedere uno che butta divani e poltrone. Oggetti ingombranti. Tra l’altro la piazza nello scorso mese era stata pulita dal comune. È durata, in quelle condizioni, circa 1 settimana, forse meno. Così, i cittadini sono esasperati, chi deve pulire pulisce sempre meno – ma non per altro, è fisicamente impossibile – e la città è ostaggio della immondizia. Fa sorridere questo fatto. La gente si ammala per la discarica, protesta per la discarica, ma la discarica è praticamente esplosa dentro Guidonia. Carcibove, via Bordin – nei pressi della stazione – via dei Cioccati, via delle Casette, il serbatoio idrico abbandonato, e tanti altri luoghi, senza dimenticare la Rocca Orsini a Montecelio. Pezzi di “decoro” urbano. Quello che a Guidonia vince. Almeno sui manifesti delle campagne elettorali. Quelli che poi restano a imperitura memoria. La memoria di cittadini che non hanno servizi, non hanno spazi, non hanno niente. O meglio, hanno poco, rispetto a quello che dovrebbe garantire loro una città di 90 mila abitanti. A questo, si unisce la mancanza di senso civico, di coscienza, di appartenenza, di solidarietà. Quello che succede, anche se accade di sotto alla mia casa, non mi riguarda. E a furia di sguardi negati, Guidonia si sfalda, sotto gli occhi di quelli che ci tengono. Una sorta di Medioevo, di abbrutimento delle coscienze. Di pochi, probabilmente. Ma le conseguenze le pagano tutti.

 

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