No. Un no deciso che arriva dal Comune di Monterotondo relativamente alla presenza di discariche e di impianti di trattamento dei rifiuti indifferenziati, nonché degli impianti di compostaggio a servizio del Comune di Roma nell’hinterland romano.
E’ questa la nuova puntata dell’emergenza rifiuti che da tempo investe il Comune di Roma, che puntualmente ritorna anche e soprattutto nella provincia, in mezzo alle polemiche tra Campidoglio e Regione Lazio.
“Le dichiarazioni dell’Assessora Montanari di Roma Capitale, dimostrano ancora una volta l’intenzione di voler risolvere i problemi della Capitale individuando tutti i siti di discarica al di fuori del perimetro del Comune di Roma. Già nel passato l’Amministrazione Comunale si era espressa sull’argomento sostenendo che non sia più possibile rispondere ad una emergenza che nasce nella città di Roma, creando un’altra emergenza nei comuni limitrofi”, scrive il Comune in una nota.
Semplificare il concetto espresso dagli eretini è facile, e rende perfettamente l’idea: l’hinterland non deve essere costretto, come purtroppo accade da molti anni, a vivere nell’allarme continuo di dover ospitare i rifiuti prodotti da Roma.
“Seguiremo con attenzione – afferma il Vicesindaco Reggente Antonino Lupi – l’evolversi del dibattito tra la Regione Lazio ed il Comune di Roma in merito alle scelte di localizzazione degli impianti, coinvolgendo i Comuni a noi limitrofi, in un’ottica di condivisione delle scelte che riguardano una materia così rilevante per le comunità da ciascuno rappresentate. Ci ritroviamo pienamente sulle posizioni della Regione Lazio che, come ente di pianificazione, continua a lavorare ad un razionale piano dei rifiuti che rappresenti un’occasione di responsabilizzazione e ridistribuzione dei pesi sull’intero territorio dell’hinterland romano”. Di fatto una storia infinita, che ciclicamente investe l’intero quadrante della provincia romana.
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