“E’ stato seguito l’unico percorso possibile, quello indicato dalla legge”. Fa chiarezza l’amministrazione comunale di Monterotondo in merito ad alcuni comunicati e a altrettanti manifesti apparsi negli scorsi giorni che riportavano il testo del DPR del 18 maggio 2018 di scioglimento del Consiglio Comunale a seguito della decadenza dalla carica di Sindaco di Mauro Alessandri, parlando di scorrettezza o di convenienza personale in merito ai membri della Giunta Municipale ed ai consiglieri di maggioranza lasciando credere, a chi li legge, che ci sarebbero stati scenari alternativi da percorrere, rispetto a quello previsto dalla legge.
“Al riguardo alcuni partiti di minoranza locali, ignorano il testo della delibera n. 23/2018 discussa nel corso della seduta del Consiglio Comunale dello scorso 30 marzo. In quella assemblea, disponibile online sul canale YouTube del Comune di Monterotondo, nell’esporre la delibera stessa e nelle controdeduzioni alle critiche mosse dall’opposizione, il vice sindaco Lupi e i numerosi consiglieri di maggioranza intervenuti, dopo aver ampiamente chiarito le motivazioni che hanno portato alla decisione del Sindaco Alessandri di accettare la carica di Assessore regionale, hanno richiamato tutte le norme che regolano i percorsi da seguire nel caso di decadenza del Sindaco dovuta a tale scelta”, scrive l’amministrazione in una nota.
C’è una sola via, ed è quella seguita dal Comune di Monterotondo.
Tutto parte dalla incompatibilità determinatasi con la nomina del Sindaco Mauro Alessandri ad Assessore regionale e dell’opzione da lui esercitata per questa ultima carica si è determinata la sua decadenza dalla carica di sindaco di Monterotondo. Artt. 65, 68, 69 Testo Unico Enti Locali (TUEL) – D.Lgs. 267/2000.
Lo riporta l’art. 53 TUEL: “In caso di decadenza del Sindaco, la Giunta decade e si procede allo scioglimento del Consiglio. Il Consiglio e la Giunta rimangono in carica sino alle elezioni del nuovo consiglio e del nuovo sindaco. Sino alle predette elezioni le funzioni del sindaco sono svolte dal Vicesindaco”.
“Diversamente che per tutti gli altri tipi di scioglimento del Consiglio Comunale, per i quali è prevista la nomina del commissario, nel caso di decadenza il legislatore prevede un percorso diverso che consente la prosecuzione dell’azione di governo e nel contempo l’avvio di un percorso che porterà a nuove elezioni nel primo turno utile; pertanto si tratta di uno scioglimento solo formale”, prosegue la nota del Comune.
Il percorso che condurrà alle elezioni è definito dall’articolo 8 della legge 120 del 30 aprile del 1999:
“Qualora il Consiglio debba essere rinnovato per un motivo diverso dalla scadenza del mandato, le elezioni si svolgono tra il 15 aprile e il 15 giugno se le condizioni che rendono necessario il rinnovo si sono verificate entro il 24 febbraio, oppure nello stesso periodo dell’anno successivo se le condizioni si verificano oltre il 24 febbraio. La condizione che rende necessario il rinnovo è la data di emanazione del DPR di scioglimento del consiglio, in ogni caso sia la data di decadenza, sia il DPR sono successive al 24 febbraio e quindi le elezioni per il rinnovo del sindaco e del consiglio si svolgeranno nel periodo che va dal 15 aprile e il 15 giugno del 2019 in concomitanza della tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo”.
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