Nel pugilato dei professionisti le riprese definite pari vengono assegnate al pugile di casa. E’ questa la chiave di volta per analizzare la sconfitta del guidoniano Luca d’Ortenzi, atleta dell’Accademia Pugilistica Roma Est reduce dal match in Sardegna contro Salvatore Erittu, valido per il titolo italiano dei Pesi Massimi Leggeri.
“Luca ha disputato un gran bel match mettendo in difficoltà erittu più volte sull’orlo del ko. Nel pugilato professionistico ci sono molte varianti che pregiudicano l’andamento di un match: una di queste è che le riprese definite pari, quindi senza una supremazia di nessuno dei due pugili, vengono assegnate all’uomo di casa”: è il coach Simone Autorino a commentare la prestazione del suo atleta. Nelle sue parole più consapevolezza del buon lavoro fatto che delusione.
L’analisi dell’allenatore è decisamente senza peli sulla lingua. “L’arbitro poi ha dato la possibilità al nostro avversario di poter legare una quantità infinita di volte senza mai richiamarlo ufficialmente e anzi alla settima ripresa richiama noi per un motivo futile. Ma questo si sa: non si sono comunque comportati peggio di come si fa di solito. Possiamo quindi è stato un match che a Roma avrebbero assegnato a noi in Sardegna è stato assegnato a lui, tutto qui”.
La differenza sta tutta nei match disputati nelle rispettive carriere dai due pugili. “Faccio i complimenti al mio pugile per come si è comportato sul ring e per la tenuta atletica …. con un pizzico di esperienza in più il risultato sarebbe stato diverso”.
Orgoglio e consapevolezza anche nelle parole di D’Ortenzi. “Ho rivisto il match, che dire… È vero, sicuramente con un pizzico di esperienza in più avrei potuto chiudere il match quando mi si è presentata l’occasione. Detto questo non mi sento battuto, anzi! Accetto il verdetto consapevole che si può sempre migliorare”.
Una sconfitta che aggiunge bagaglio nella carriera dell’atleta guidoniano, che incontro dopo incontro si dimostra sempre più pronto per ambire a traguardi sempre più importanti.
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