Niente più infermieri. Solo la Guardia Medica. Non conosce sosta la caduta dell’ospedale – delle macerie – di Palombara, ormai con un primo soccorso ai minimi termini e in attesa di conoscere definitivamente il proprio destino. Proteste dell’amministrazione, del comitato e dei cittadini, oltre che del personale, ma la struttura sembra ormai aver imboccato un viaggio senza ritorno. A nulla sono serviti i colloqui con la Asl Rmg da parte del sindaco Della Rocca: da lunedì sera alle ore 23 il primo soccorso si fa solo con la guardai medica, via gli infermieri, tutti, neanche più uno soltanto come sembrava poter essere da precedenti colloqui.
La postazione di primo soccorso è stata spostata al quarto piano dal secondo dove si trovava prima: scelta poco felice, visto che ora chi entra dal secondo piano dovrà farsi due ulteriori piani per arrivare nelle stanze della guardia medica, non prima tuttavia che la vigilanza in servizio al secondo piano chiuda tutto e accompagni il paziente. Speriamo che non vada mai nessuno con problemi respiratori, o con un attacco cardiaco in corso: sarebbe spiacevole dover giustificare condizioni più gravi per via di motivi così “bizzarri”. Il personale della guardia medica si compone di 2 persone, che si divideranno gli interventi interni e quelli esterni. Di giorno, fino alle 23, continuano ad esserci medico ed infermiere. Razionalizzazione delle risorse. Di certo non si gioca in questo modo con la salute delle persone, e con il destino di una struttura che ha sempre svolto adeguatamente il proprio compito. Molta la rabbia, lo scrivevamo all’inizio, in città. L’amministrazione comunale, insieme al comitato, sembra avere già predisposto una denuncia contro la Asl per interruzione di pubblico servizio, tra l’altro andando contro il decreto 80, quello della piano di riordino della sanità locale a firma Renata Polverini. Così muore un ospedale, tra l’indifferenza – possiamo dire accanimento? – di chi dovrebbe essere garante della sanità pubblica.
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