Palombara. Chiuso il primo soccorso, l’ospedale vacilla. Il sindaco firma ordinanza: “La Asl ripristini immediatamente le attività”; Curci: “Atto illegale contro il decreto 80”

In Cronaca & Attualità, Primo Piano, Salute & Dintorni da Yari Riccardi Commenti

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Gli scricchioli in una costruzione da un paio d’anni già precaria sono diventati boati. E sono arrivati i primi crolli. Dopo le diffide alla Asl Rmg da parte dell’amministrazione comunale di Palombara Sabina, dopo le proteste dei cittadini, dopo gli innumerevoli incontri andati male, ecco che i timori evidenziati dal sindaco Della Rocca e dal presidente del Comitato per la Salvaguardia dell’Ospedale di Palombara Adriano Curci diventano realtà, così come tutti gli incubi dei cittadini che avevano creduto in una salvezza, dei medici che avevano già detto il loro no, degli infermieri e dell’intero personale. Si procede per gradi, tanto per aumentare l’agonia di struttura, pazienti e città. Dopo la decisione della Asl Rmg di chiudere il laboratorio analisi – qui la prima diffida a firma Della Rocca e assessore alla sanità Danilo Quaglini – ecco forse il colpo da ko. Chiuso il primo soccorso. L’alternativa dell’Azienda Sanitaria Locale è quella di una guardia medica, per codici bianchi e verdi. “E’ un atto illegale – spiega Adriano Curci – che va contro il decreto 80, che non ha mai previsto la chiusura dei posti di primo soccorso”. Su queste basi poggia la risposta dell’amministrazione comunale palombarese: una ordinanza immediata per il ripristino dell’attività lavorativa del posto di primo soccorso. Una decisione inattesa, che arriva nel momento di maggiore armonia tra politica e comitato, uniti come mai accaduto in questi anni per fronteggiare una eventualità che nessuno vuole. Ma che mai è stata così vicina come in questo momento. “Sembra quasi una punizione – chiude Curci – per la diffida inviata alla Asl. Tra l’altro tutto accade dopo l’ennesima emergenza  all’ospedale di Tivoli, dove per essere curati al Pronto Soccorso ci vogliono 3 giorni (questo è accaduto nelle scorse settimane, ndr): se Palombara chiude, dove andranno tutti gli infermieri? A rinforzare, questo è il mio parere, il nosocomio tiburtino”. Ora Palombara attende la revoca della decisione da parte della Asl, il tutto in una atmosfera surreale densa di rabbia e di sdegno. Evidentemente l’interesse per il SS. Salvatore non c’è più, altrimenti non si spigherebbe come mai tutti gli atti prodotti diventino immediatamente carta straccia.

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