Una diretta chiamata in causa. Un richiamo preciso, che a questo punto diventa un confine ben definito: o si fa, o non si fa. Sembra essere questo l’obiettivo della lettera inviata ieri dal Comitato per la Salvaguardia dell’ospedale di Palombara al sindaco Paolo Della Rocca. Primo cittadino che in questi mesi di protesta si è tenuto fuori da quanto fatto dai suoi concittadini per tentare di salvare quello che resta della Casa della Salute. Ormai anche solo nominare la parola ospedale è troppo. Una lettera resasi necessaria visto lo stato di empasse della situazione: troppe promesse, troppi partiti a cavalcare l’onda, troppe guerre intestine. Sembra quasi che la Casa della Salute sia interesse solo di pochi. “In qualità di primo cittadino e firmatario del protocollo progetto della “Casa della Salute”, la invitiamo a diffidare la Asl RMG e la Regione nella persona del commissario a dare attuazione all’atto firmato e sottoscritto ed a impedire con tutti i mezzi l’eventuale smantellamento della struttura sia di attrezzature che di risorse umane”. Fare da scudo contro una scelta scellerata. Una presa di posizione che, ad oggi, oltre che gradita, sarebbe decisamente sorprendente. Vediamo gli effetti della lettera. Ma l’aria che tira non profuma di novità. Fine luglio, caldo, uffici chiusi. Arrivare a settembre vorrebbe dire convivere con il rischio di perdere quel – poco – che si è conquistato e di ricominciare da capo. Probabilmente è quello che molta gente vorrebbe. Non i cittadini, non chi puntava su Palombara per proseguire le sue cure.
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