Si sono svolte al camponomadi autorizzato di via di Salone, le elezioni dei rappresentanti ufficiali che si interfacceranno con l'amministrazione comunale. Si tratta, spiega l'assessore capitolino ai servizi sociali Sveva Belviso che ha assistito alle operazioni di voto, delle "prime elezioni democratiche in un campo nomadi in Italia". Sono 360 gli ospiti del campo di via Salone che, muniti di Dast, hanno diritto al voto. Dovranno scegliere 5 rappresentanti tra 8 candidati (tutti rigorosamente senza precedenti con la giustizia) delle diverse etnie presenti nel campo (bosniaci, rumeni, montenegrini e serbi). Gli eletti andranno a comporre un comitato, che a sua volta eleggerà un presidente, che diventerà l'organo ufficiale del campo per interfacciarsi con il Campidoglio. Le schede sono munite anche delle foto dei candidati in modo tale da agevolare il riconoscimento del candidato stesso e quindi il voto di eventuali elettori analfabeti. "Il comitato – spiega Belviso – si riunirà quando riterrà opportuno, poi per due volte all'anno ci sarà la sessione plenaria con l'amministrazione capitolina. Il comitato potrà chiedere un incontro con il Campidoglio, comunque, ogni volta che lo riterrà opportuno". Finalità dell'istituzione dell'organo di rappresentanza dei nomadi è "collaborale e facilitare le operazioni del Campidoglio su versante della sicurezza e dell'integrazione e segnalare eventuali esigenze del campo". Le elezioni saranno poi replicate, spiega Belviso, in tutti i campi autorizzati della capitale, in modo tale che l'amministratore abbia interlocutori certi con cui interfacciarsi. In ottanta hanno votato a via di Salone a un'ora dall'apertura delle urne. "C'è una grande motivazione – commenta l'assessore – C'è grande partecipazione, voglia di cambiamento. Siamo soddisfatti di come stanno procedendo le operazioni".
"E' la prima volta che avviene questa forma di elezioni. Una strada per responsabilizzare il popolo nomade e fare in modo che ci sia un interlocutore con cui costruire progetti di integrazione e legalità. E' una responsabilità: noi dobbiamo avere persone responsabili davanti che possano fare in modo che i campi vadano nella direzione giusta e non creino problemi ai cittadini. Io spero che questa votazione, che andrà avanti nei prossimi giorni, sia coronata dal successo. E' il primo esperimento nella storia italiana. Se riusciremo a farlo, sarà veramente un esempio per tutte le altre situazioni dove ci sono i campi nomadi e situazioni di integrazione da portare avanti", ha commentato il sindaco Gianni Alemanno.
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