Unicredit-Sensi, udienza rinviata a giovedì. Ancora tre giorni per conoscere il futuro della Roma

In Cronaca & Attualità, Primo Piano, Sport da Daniele Bongi Commenti

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 Ancora un nulla di fatto. Il futuro dell'As Roma resta incerto, almeno per altri tre giorni. Non ha infatti sortito gli effetti desiderati la riunione di ieri tra Piergiorgio Peluso, Direttore generale di Unicredit, e la presidentessa Rosella Sensi. Nessun accordo ufficiale, in grado di dirimere la questione legata agli oltre 325 milioni di euro di debiti contratti dalla Compagnia Italpetroli, controllante dell'As Roma, nei confronti dell'Istituto bancario di Piazza Cordusio, sembra esser stato raggiunto. Le parti, dopo un'intera giornata di trattative nell'ufficio del professor Cesare Ruperto, presidente del Collegio arbitrale, hanno quindi deciso di rimandare il confronto a giovedì prossimo, con la speranza di trovare una conciliazione e di evitare un arbitrato alquanto rischioso per tutti i soggetti interessati.

La trattativa – Eppure tutti consideravano la giornata di ieri come quella decisiva. Puntuali, alle ore 12, in zona Corso Francia, nell'ufficio del presidente del Collegio arbitrale, Cesare Ruperto, le parti avevano dato inizio alla trattativa che, per ore, ha tenuto con il fiato sospeso milioni di tifosi giallorossi, preoccupati per le sorti societarie della squadra capitolina. Seduti attorno al tavolo, accompagnati dai rispettivi avvocati, Rosella Sensi, in rappresentanza della Compagnia Italpetroli, e Piergiorgio Peluso, Direttore generale di Unicredit. L'obiettivo, ormai noto, era quello di arrivare alla tanto attesa conciliazione, capace di portare all'azzeramento del debito di oltre 325 milioni di euro che la holding petrolifera deve all'istituto di Piazza Cordusio, in cambio del passaggio di mano dei principali asset di Italpetroli, compresa la As Roma Calcio.

Rinvio e ottimismo – Le speranze di raggiungere un accordo si sono però interrotte alle 21, al termine della seconda parte della riunione, sospesa verso le quindici per una pausa di riflessione. “Data l'ora si proseguirà giovedì col tentativo del collegio di trovare una conciliazione”, ha spiegato Francesco Carbonetti, legale per Unicredit, all'uscita dagli uffici di Corso Francia. Ad aggiungere dettagli significativi sull'incontro di ieri ci ha poi pensato il professor Ruperto, presidente del Collegio arbitrale, che ha voluto manifestare un certo ottimismo sull'esito finale della trattativa: “Ci aggiorniamo perchè a quest'ora ci sono altri impegni. Pensavamo di finire, e invece non è stato così. Non ci sono dissensi, si sta solo puntualizzando tutto. Credevamo di chiudere in mezz'ora, non ci siamo riusciti, ma ho fiducia. C'è comunque piena collaborazione tra le parti”.

Accordo e acquirenti – Stando alle parole di Ruperto, nonostante il rinvio di ieri, l'accordo sembra comunque essere alle porte. Resterebbero soltanto da “puntualizzare” alcuni dettagli. Secondo le indiscrezioni, alla famiglia Sensi, una volta azzerato il debito, rimarrebbero un numero di immobili (compresa la residenza di Villa Pacelli) dal valore complessivo di circa 35 milioni di euro e la presidenza della società giallorossa, che passerebbe però nelle mani di Unicredit. Un ruolo di traghettatrice, quello previsto per Rosella Sensi, in attesa che l'advisor, scelto dall'Istituto bancario di Piazza Cordusio, selezioni un acquirente dalle solide garanzie.

Proprio sui possibili nuovi proprietari ieri si è scatenato un vero tam tam mediatico. I nomi che circolano sono ormai noti: Francesco Angelini, imprenditore farmaceutico, Giampaolo Angelucci, re delle cliniche romane, e Francesco Caltagirone, famoso costruttore della Capitale. Nonostante le smentite del caso, proprio da questa ristretta lista dovrebbe uscire il nome del futuro presidente dell'As Roma Calcio.

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