La notizia è della scorsa settimana. Il consiglio dei Ministri ha revocato lo stato di emergenza per la zona di Tivoli Terme e Villalba, conosciuta tristemente come la zona della subisidenza. Quello che andiamo a raccontare sono le reazioni della gente a questa notizia. Soprattutto a Villalba, la gente resta sempre più esasperata, e cresce in maniera esponenziale la tensione. “Proprio ieri – ha spiegato Salvatore Ravagnoli, presidente del Comitato Città Termale Tivoli Terme/Villalba di Guidonia – due cittadini sono andati a cercare, con un piccone, il direttore dei lavori delle loro abitazioni”. Tensione che è scaturita da una parte dal crollo delle certezze, in primis quello dei contributi, visto che molti fondi erano scaturiti dall’eccedenza degli appalti, dall’altra dalla difficoltà, per Villalba, di predisporre progetti, visto che “circa l’80 % va in variante, anche economica. La nostra preoccupazione è una variante in ordinaria amministrazione, che porterà a tempi lunghissimi”. La differenza sostanziale tra le due zone sta tutta nella differenza di qualità della vita, che ovviamente usiamo come eufemismo, visto che parlare di qualità di vita con crepe dentro casa e con abitazioni senza fondamenta è piuttosto bizzarro. A Villalba, molta gente è ancora fuori casa, pagando affitti in altre case. Ed è dunque abbastanza logico che cresca l’esasperazione. E continuano ad accadere cose strane, come il posizionamento di un palazzo oltre la fantomatica perimetrazione, a ridosso, pensa un po’, dei cantieri di Terranova. Quello che accadrà in futuro? Altri tavoli di concertazione, sopralluoghi, riunioni tra Comune di Guidonia, Tivoli e
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