Collaborazione e coordinazione. Quando questi due fattori sono ai massimi livelli, capita che, anche in un posto disastrato – come strutture sanitarie – come Guidonia, si riesca a salvare vite. Professionalità e competenza. Due caratteri che non si comprano, ma che devono essere presenti in chi lavora sull’ambulanza del 118, in questo caso della Croce Blu di Guidonia. Il fatto. Un signore di 79 anni, di Colle Fiorito, si ritrova, maneggiando una bottiglia di alcool, con ustioni di primo, secondo e terzo grado sul 40 % del corpo. Volto, torace, addome, arti superiori. Il ritorno di fiamma è micidiale. Codice rosso. Arriva la chiamata alla centrale del 118 di Roma, che avvisa l’equipaggio della Croce Blu di Guidonia. L’intervento è immediato: stabilito il quadro clinico, e valutata la gravità della situazione, il medico di turno sull’automedica – valore aggiunto in un equipaggio di 118, per tempestività della diagnosi, professionalità, cura senza ricovero – si è consultato con la centrale. L’ospedale più vicino era Tivoli, quello più logico il Sant’Eugenio, che possiede un reparto per i grandi ustionati. Era impossibile far arrivare l’elicottero per il soccorso, in quanto già impegnato in un altro soccorso. La centrale chiedeva all’equipaggio se si sentiva di effettuare il viaggio in ambulanza fino al Sant’Eugenio. Un viaggio effettuato in 15 minuti. Il tutto in diretto contatto con il medico della centrale del 118, che ha fatto da filo diretto tra l’ambulanza, l’automedica e l’ospedale. All’arrivo, la struttura era pronta per intubare il ferito, con i dottori del reparto ustionati, il medico del pronto soccorso e un anestesista. L’equipaggio ha lasciato il paziente in condizioni stabili. Un intervento pronto e efficace, una comunicazione che spesso latita, ma che in quella sfortunata sera per il signore di Colle Fiorito è stata precisa e puntuale. Non sempre capita – qui a Guidonia quasi mai, nonostante la validità professionale di chi opera nel soccorso, come in questo caso l'equipaggio della Croce Blu – per questo, quando accade, è giusto farlo sapere. Sarebbe bello, per chi fa il nostro mestiere, raccontarlo più spesso.