Scarica nel Tevere, denunciata impresa romana

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità da Yari Riccardi Commenti

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Ancora trasporto illecito di rifiuti, e ancora una risposta della Polizia Provinciale di Roma. Provocano indignazione e rabbia i frequenti gesti barbari – è il termine migliore che possiamo usare – che l’uomo effettua sull’ambiente.
A Fonte di Papa nella Capitale, la Polizia Provinciale, mentre effettuava un pattugliamento a bordo di un natante lungo il Tevere, ha bloccato e sequestrato un 
  autocarro   che stava scaricando nelle acque del fiume notevoli quantitativi di rifiuti speciali (circa 18 metri cubi), costituiti da calcinacci, terre e rocce da scavo e da costruzioni.
Il conducente del veicolo – appartenente ad una
società di Roma – è stato denunciato, insieme al titolare dell’azienda, per violazioni paesaggistiche, per trasporto e smaltimento illecito di rifiuti speciali aggravato dalla circostanza che il fatto e' stato commesso in zona sotto tutela paesaggistica. Sono in corso le indagini per accertare altri episodi analoghi da parte della società denunciata. Soddisfazione per Ezio Paluzzi, assessore alle Politiche della Sicurezza e Protezione Civile della Provincia di Roma. ''Voglio ringraziare gli agenti della Polizia Provinciale – afferma – per questa operazione frutto di un lavoro quotidiano nell'ambito delle iniziative programmate di pattugliamento delle aree sensibili. Un impegno che sta producendo risultati molto significativi sia per quanto riguarda il contrasto dell'illegalità, sia dal punto di vista della sensibilizzazione e dell'affermazione di una nuova cultura di valorizzazione del territorio. Il pattugliamento sul Tevere e' una attività costante durante tutto l'anno che viene incrementata nel periodo estivo e per la quale utilizziamo nuove tecnologie come il Telelaser per controllare la velocita delle imbarcazioni durante la navigazione sul Tevere''. Una operazione, quella della Polizia, che si inserisce in un quadro di tutela e prevenzione più vasto, comportando “la sensibilizzazione – aggiunge il direttore della Polizia Provinciale, Luca Odevaine – e formando sinergie con associazioni di categoria impegnate nel settore del recupero dei rifiuti tra cui il Coreine (Consorzio Recupero Rifiuti Inerti), una organizzazione che raccoglie le imprese titolari di impianti di recupero e smaltimento di rifiuti inerti nel Lazio. Dopo aver fermato questo ennesimo attacco al nostro patrimonio ambientale, saranno attivate le procedure per ripristinare l'area inquinata a carico dell'azienda denunciata''. Della serie, chi rompe paga. E ogni tanto finalmente accade.

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