Racket dei tassisti abusivi: denaro in cambio di licenze Ncc fasulle. Oltre 100 persone denunciate e decine di amministratori locali, impiegati e funzionari iscritti nel registro degli indagati dalle Procure di Tivoli e Velletri con l’ipotesi di concussione.
Un giro di «mazzette» da brivido quello su cui stanno lavorando da due mesi i carabinieri del comando provinciale di Roma partendo da un piccolo paesino nel territorio di Subiaco. Da Anticoli Corrado, infatti, sarebbero state rilasciate le prime licenze illecite per il noleggio di auto con conducente, Ncc, in teoria utilizzate da e per la capitale. «Invece abbiamo scoperto che il servizio pubblico – spiegano i carabinieri – veniva svolto esclusivamente nella sola città di Roma mentre la legge prevede che debba avere inizio e termine nel Comune che ha rilasciato l’autorizzazione, proprio per consentire ai cittadini di quel centro di usufruire del servizio di trasporto pubblico».
I documenti presentati dai titolari delle concessioni per ottenere il nulla osta erano palesemente falsi. Se n’erano accorti i funzionari delle varie amministrazioni coinvolte? Gli inquirenti ipotizzano un racket delle autorizzazioni rilasciate da ben 31 Comuni a sud-est della capitale: Cave, Gallicano, Genazzano, Olevano Romano, Palestrina, San Vito Romano, Zagarolo, Guidonia, Sant'Angelo Romano, Castel Madama, Vicovaro, San Gregorio da Sassola, Licenza, Percile, Roccagiovine, Valmontone, Colleferro, Artena, Labico, Segni, Gorga, Gavignano, Ciampino, Albano Laziale, Montecompatri, Frascati, Grottaferrata, Rocca di papa, Rocca Priora, Monte Porzio Catone e Colonna.
I titolari dei permessi, insomma, fingevano di lavorare dal territorio di origine verso Roma e viceversa, dichiarando di «ricoverare» la vettura al termine della giornata lavorativa in autorimesse idonee situate nel proprio Comune. Ma di fatto risultate inesistenti o, comunque, non utilizzate a tale scopo.
«Le macchine – continuano gli inquirenti – non si spostavano dal centro della capitale, facendo una concorrenza sleale ai loro collegi romani». Durante i controlli dei «patentini» per il noleggio delle auto i carabinieri hanno scoperto altri autisti con licenze rilasciate, addirittura, fuori dalla provincia di Roma e della regione: Frosinone, Latina, come in piccoli comuni della Marsica, Toscana, Puglia e Molise. Anche per questi sono stati avviati gli accertamenti necessari per verificare la regolarità nel rilascio delle concessioni, ovvero se anche in questo caso sarebbero state ottenute in cambio di tangenti. Il reato ipotizzato è quello di falso ideologico per le dichiarazioni e la documentazione falsa, concussione in caso si accerti la corruzione (soldi in cambio delle licenze). La normativa di settore che regolamenta il tutto è la Legge Quadro 21 del 1992 «per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea».
Tutte le violazioni contestate sono state segnalate ai sindaci dei Comuni interessati per i provvedimenti del caso, cioè la revoca delle autorizzazioni. Nel corso dei controlli sono state rilevate violazioni all’articolo 85 del Codice della Strada (mancata osservanza delle norme in vigore per il servizio di noleggio con conducente) con il conseguente ritiro della carta di circolazione e della stessa autorizzazione. «Un’indagine destinata a fare rumore quella avviata dai carabinieri che ha interessato i territori a sud-est della capitale – dichiara Angelo Mele, vice presidente di Assodemoscoop e presidente Mobilità di AssoForum2007 -. Si parla di un racket con l’ipotesi di mazzette per ottenere le licenze. Tutto ciò la dice lunga sull’entità del fenomeno che attanaglia la capitale da anni, più volte denunciato dagli operatori taxi e Ncc di Roma, favorito dalla deregolamentazione e dai mancati controlli delle ultime amministrazioni comunali». «La questione va risolta con l’applicazione delle regole – prosegue – la legge che contiene le nuove norme su taxi e Ncc, al momento sospesa per le insistenti pressioni esercitate proprio dalle associazioni Ncc fuori Roma, rappresenta un valido supporto per contrastare fenomeni di abusivismo e di esercizio difforme delle autorizzazioni rilasciate da altri Comuni».Fonte il Giornale.it
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