Mara attende giustizia: una storia di malasanità. Domani l’inizio del suo sciopero della fame

In Cronaca & Attualità, In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

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TIVOLI – È entrata in un noto Ospedale romano a 38 anni per risolvere un problema di ernie cervicali, una semplice protusione discale, ne è uscita con una protesi al carbonio e un “regalino”: la Spondilodiscite, ossia un’infiammazione del disco intervertebrale di origine infettiva batterica contratta a seguito dell’intervento chirurgico.
Una contaminazione batterica avvenuta con molta probabilità per la non perfetta sterilità ambientale della sala operatoria.
Oltre il danno, riconosciuto, oggi ancora la beffa.
Mara Radicioni, 44 anni, residente a Tivoli Terme, vedova, disoccupata “per forza”, invalida, madre di un ragazzo di 22 anni, aspetta che venga fatta giustizia e che i 2responsabili” paghino per averle stravolto la vita.
È una giovane donna, forte, di battaglie ne ha combattute tante per se e per gli altri. Oggi, sconfortata, ha deciso che dalle ore 17.30 di sabato 31 luglio 2010, inizierà a rifiutare ogni tipo di alimento: uno sciopero della fame ad oltranza, una via che ha scelto per farsi sentire e per continuare a combattere.
Fino a quando non verranno riconosciuti i suoi diritti.
“Una protesta per avere giustizia, perché mi venga riconosciuto un mio diritto sacrosanto: il diritto alla salute e alla vita. Una protesta – afferma Mara – contro una triste vicenda di malasanità che mi ha costretto, negli ultimi sei anni, a vivere la vita come un calvario. In silenzio continuo a domandarmi se è giusto essere stata infettata dalla negligenza di chi avrebbe dovuto pulire una sala operatoria. Quella sala operatoria dove ho subito un intervento per migliorare la mia vita, con questo intento sono entrata in quella sala operatoria, per riprendermi la mia vita. Oggi inizio questa battaglia sperando che qualcuno non permetta più che cose come queste possano devastare altre vite come la mia: ho iniziato questa agonia a 38 anni, ho imparato subito a conoscere l’infezione che ha un nome complicato SPONDILODISCITE ma che con tanta facilità mangia, rosicchia, le vertebre. L’ho contratta proprio a causa dell’intervento. Voglio denunciare questo fatto per far si che non succeda più, per dar forza anche ad altre persone vittime di malasanità. Inizio lo sciopero della fame perché qualcuno paghi, i responsabili paghino per quello che mi hanno tolto: ho 44 anni e una vita distrutta, vissuta con la paura che l’infezione acquisti vigore, passata tra sofferenza, dolori, impossibilità, medicine e visite neurochirurgiche.
Spero che la mia battaglia smuova l’anima e le coscienze dei responsabili di questo danno, e chiedo il sostegno morale di tutti coloro che si riconoscono nella mia storia o che semplicemente vorranno starmi vicino”.

Per conoscere meglio la storia di Mara e seguire “in diretta” la sua protesta entra nel gruppo del socialnetwork facebook “SOSTENIAMO MARA”
 

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