“Adriano, preservare le memorie”. Questo il titolo della mostra ospitata dal Comune di Tivoli, che sarà inaugurata il 21 giugno al Museo cittadino in piazza Campitelli, e che resterà aperta fino al 15 settembre. Circostanza ancora più significativa: tutto ciò avviene a anni dalla nomina ad imperatore di Adriano, che Tertulliano definì omnium curiositatum explorator.
Obiettivo della mostra è quello di presentare la metodologia sviluppata nell’ambito delle attività di salvaguardia e di conservazione del patrimonio storico-archeologico di Villa Adriana e della città di Tivoli. Le attività sono state rese possibili grazie a progetti portati avanti anche grazie al cofinanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), nell’ambito di programmi dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Ciò ha permesso la realizzazione di servizi e l’applicazione di soluzioni innovative basate sui dati di Osservazione della Terra da satellite e drone e sulla localizzazione satellitare di precisione, soluzioni tecnologiche innovative a supporto delle attività su campo per la conservazione dei beni culturali.
I promotori della mostra sono la NAIS (Nextant Applications and Innovative Solutions), l’ISCR (Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro), il Comune di Tivoli e l’Istituto di Villa Adriana e Villa d’Este, che da diversi anni collaborano attivamente sulle tematiche presentate nel percorso espositivo.
“Le tecnologie aerospaziali vengono illustrate attraverso la presenza di modelli in scala ridotta di satelliti concessi da ESA, da video volti a illustrarne il funzionamento e da pannelli che mostrano i risultati di alcune delle analisi realizzate nel corso degli anni attraverso l’impiego delle tecnologie satellitari”, così gli organizzatori nella nota di presentazione.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico e di condurre l’attenzione sul valido e ormai accertato supporto che le tecnologie di osservazione della terra offrono nell’individuazione di problematiche presenti sul territorio (frane, inondazioni, nuove costruzioni, ecc.), in particolare legate ai beni culturali, per coadiuvare l’operato delle autorità competenti.
“Le tecnologie aerospaziali preposte alla salvaguardia del territorio e dei beni supportano, nel percorso espositivo così come nella metodologia sviluppata, le attività di conservazione in situ; queste attività sono mostrate per mezzo di installazioni audiovisive e pannelli relativi al lavoro svolto per la valutazione dello stato di conservazione dei singoli monumenti, della loro vulnerabilità e della pericolosità del territorio circostante, con la finalità di garantirne la preservazione”.
Non mancano esempi di soluzioni di fruizione moderna. Tra queste le ricostruzioni 3D di monumenti presenti nel sito di Villa Adriana e un allestimento in video-mapping incentrato sulla figura di Adriano e su Villa Adriana, con esperienza immersiva, in cui viene data particolare enfasi all’aspetto di edutainment (imparare divertendosi).
L’aspetto più prettamente storico-archeologico è rappresentato dall’esposizione di reperti archeologici, costituiti da teste provenienti dall’Antiquarium di Villa Adriana, rappresentanti l’imperatore Adriano, secondo un’iconografia poco nota dell’Hadrianus renatus, la moglie Sabina ed Antinoo, il giovane schiavo amato dall’imperatore. La testa di Antinoo, nello specifico, consiste in un calco in polvere di nylon realizzato con stampante 3D, mentre per ciò che riguarda Sabina, oltre ad un suo ritratto, è proposto un frammento completato attraverso una soluzione di ricostruzione che ne garantisce la lettura complessiva.
“Le scelte espositive proposte nel percorso mirano, così, a mostrare il collegamento che può e che deve esistere tra l’antico e il moderno, finalizzato alla salvaguardia, alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali il cui scopo è quello di far perdurare la loro memoria grazie anche all’impiego delle moderne tecnologie”, chiudono gli organizzatori.
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