Il pensiero non può non andare a chi quell’odore lo ha respirato nel pomeriggio e nella sera di sabato. Chi in casa, chi al lavoro per evitare che il fuoco bruciasse ancora più di quello che ha fatto, chi sul posto per valutare provvedimenti da prendere a livello amministrativo. Era ancora terribile l’aria nella mattina di domenica 4 giugno a Cesurni, il giorno dopo il devastante incendio che ha colpito la zona dal pomeriggio di sabato. Un paio di focolai ancora accesi, fumo che saliva da più punti, “avanzi” di rifiuti mangiati dal fuoco. Un paesaggio desolante, un odore che prende alla gola e agli occhi. L’area è quella compresa tra via Cesurni e via del Barco, situata nei pressi dell’ex polverificio Stacchini ma esterna ad esso, recintata su diffida del Comune di Tivoli ed oggetto di una ordinanza comunale ai proprietari per essere bonificata dai numerosi materiali che vi erano stati in precedenza accumulati: il provvedimento del Comune prevedeva la messa in sicurezza e la bonifica dei rifiuti. Le fiamme hanno bruciato molti dei materiali che i proprietari avrebbero dovuto rimuovere da molto tempo: il sindaco Giuseppe Proietti ha disposto che si proceda nei confronti dei proprietari nel caso di inadempienze.
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