Guidonia / TeatroFestivalCittà, i vincitori

In Terza pagina da Yari Riccardi Commenti

Condividi

Si è chiusa con “Callas”, scritto e diretto da Anna Greggi (e con Gennaro D’Avanzo, Graciela Dorbessan, Corrado Amici e il Maestro Alberto Galletti) la stagione del Teatro Imperiale. Una serata di gala quella del 24 giugno, che ha visto anche le premiazioni della rassegna TeatroFestivalCittà 2017. Tre nomination per categoria, ecco come è andata.

Miglior scenografia. In nomination c’erano le compagnie Rifornimento In Volo (spettacolo Dies Irae), Rumori di Scena (per Foglie d’Erba) e Senartica (La Famiglia è Marta): il premio è andato a Rifornimento in Volo, per aver reso “con efficace simbolismo la frugalità dell’ambientazione, attraverso pochi ma significativi elementi scenografici utilizzati in maniera duttile ed originale”.

Migliori costumi. Premio “conteso” tra I Ricercati (Due svitati in abito da suora), Artisti Uniti (Felice Sciosciammocca Maestro di Calligrafia) e Rumori di Scena (Foglie d’Erba): vince la compagnia I Ricercati, per aver animato “in maniera colorata e cangiante lo spettacolo attraverso abiti e costumi pertinenti, favorendo la caratterizzazione dei tipi e l’espressività dei personaggi”.

Miglior attrice non protagonista. Le nomination sono andate a Valentina Puccini (Empanada scultore di me stessa), Claudia Moroni, Flavia Lapizzera e Eleonora Pisciarelli (Foglie d’Erba) e a Valentina Meola per La Famiglia è Marta. Vincono le tre ragazze, “per aver interpretato con eguale capacità ruoli simili eppure diversi, riuscendo a rappresentare in modo naturale e sobrio l’idealismo e la purezza della giovane età”.

Miglior attore protagonista. In gara Giò Di Colore (Due svitati in abito da suora), Luca Gabos (Empanada scultore di me stessa) e Claudio Chiesa (Foglie d’erba): vince Luca Gabos “per aver interpretato con delicatezza e misura un ruolo impegnativo e sfaccettato portando in scena i profondi conflitti del personaggio, facendone emergere l’umanità al di là della maschera”.

Miglior attrice protagonista. La sfida è stata tra Alba Di Costanzo, Maria Pia Rossi e Daniela Di Tizio (Dies Irae), Chiara Cecchini e Gaia Piatti (Foglie d’Erba) e Paola Marchetti (La Famiglia è Marta): il premio è andato a Di Costanzo, Rossi e Di Tizio, che hanno portato in scena “ognuna con la propria personale sensibilità, la purezza sicura e fragile di tre donne comuni, eroine loro malgrado contro la violenza della guerra”.

Miglior regia. In nomination Alba Di Costanzo per Dies Irae, Gabriele Guarino per Empanada Scultore di Me Stessa e Luana Petrucci per Foglie d’Erba. Il premio è andato a Guarino, che per la giuria ha realizzato “un’ottima sintesi fra commedia dell’arte e teatro contemporaneo, attraverso un testo poetico ed attuale. Parole e gesti, danza e recitazione, uomo e donna, persona e maschera, hanno affrontato una dolce lotta alla ricerca della libertà dell’essere”.

Il Corvo d’Oro. Il miglior spettacolo della rassegna è stato Dies Irae, compagnia Rifornimento in Volo, “per aver emozionato e fatto riflettere sulla cieca violenza dell’uomo, attraverso una vicenda tragica e ancor poco conosciuta della storia italiana, evidenziando la bestialità della guerra ma anche l’umanità di un’unione fra donne fragili e forti”. In nomination con lo spettacolo vincitore c’erano anche Empanada Scultore di Me Stessa e Foglie d’Erba.

Menzione speciale. Lo spettacolo “L’altra faccia dello sport” di Accentrica ha ricevuto una delle due menzioni speciali, per aver trattato “attraverso il linguaggio dello storytelling, della musica e del cento gli aspetti più nobili ed edificanti dello sport. Esperienze di impegno civile e sociale che hanno segnato vittorie umane ancor prima che sportive. La seconda menzione è andata a Chiara Cecchini e Gaia Piatti per lo spettacolo Foglie d’Erba, un riconoscimento “per la delicatezza e maturità dimostrate, nonostante la givoane età, nell’interpretazione di personaggi inquieti e sognatori. Un incentivo per nuovi successi, sempre godendo dell’attimo fuggente”.

 

 

 

 

 

 

Condividi