Una campagna elettorale fatta tra la gente e con la gente. È questo lo spirito con cui Emanuele Di Silvio ha deciso di affrontare la sua corsa alla carica di primo cittadino del comune di Guidonia Montecelio. Una scelta non semplice in un momento come questo, in cui la città, la terza della Regione Lazio per numero di abitanti, ha difficoltà a garantire anche i servizi essenziali, a causa di una situazione economica che pesa come un macigno sul futuro dei guidoniani.
“Una sfida che ho voluto raccogliere e che mi auguro di avere l’occasione di vincere – dice Di Silvio -. È vero, partiamo da una situazione complessa, da vicende giudiziarie che hanno compromesso il rapporto di fiducia tra i cittadini e la pubblica amministrazione e credo che proprio dalla ricostruzione di questo legame bisogna ripartire”, continua.
Di Silvio, 34 anni di cui 8 passati in consiglio comunale tra i banchi dell’opposizione, arriva all’11 giugno con una coalizione a quattro: Partito democratico, Sinistra per Guidonia, Alleanza Popolare, Lista civica Di Silvio Sindaco. “Il mio partito, il Pd, viene da una stagione complessa – , continua – ci sono state frizioni, come noto, ma sono convinto che alla fine il bene di questo comune viene prima di ogni cosa. Insieme possiamo fare molto e soprattutto non possiamo lasciare ad altri il compito di portare la città fuori dal pantano in cui è finita”.
Il tema della preoccupante decimazione a cui è stata sottoposta Guidonia Montecelio in questi mesi di commissariamento è al centro delle proposte messe in campo per gli anni che verranno: “Garantire assistenza scolastica, mense, scuolabus, permettere a chi ha una famiglia di non avere difficoltà a dare l’essenziale ai propri figli e a tutti una qualità della vita in linea con quanto ogni anno si spende in tasse e contributi, questo è senza dubbio il punto da cui dobbiamo partire. Per farlo dobbiamo per prima cosa rimodulare il piano di equilibrio del Commissario prefettizio. Alla matematica con cui è stato stilato il documento, va contrapposta la politica, la difesa del welfare e del decoro urbano. Un’operazione che abbiamo l’obiettivo di portare a termine entro i primi 100 giorni”, continua.
“Il secondo step, sempre dal punto di vista economico, sarà quello di rimodulare gli appalti in essere in un’ottica di spending review da una parte e di garanzia della qualità del servizio dall’altra. Non abbiamo ricette facili da vendere ma idee e progetti per far ripartire la macchina amministrativa immediatamente”.
Sicuramente quella che verrà non sarà una stagione di grandi eventi ma di ricostruzione, “lo faremo anche immaginando insieme la città del futuro, cercando finanziamenti per poterli realizzare, dalla Regione e dall’Unione Europea. Quando i fondi mancano è bene mettere in campo tutte le risorse possibili, anche progettuali, pensando a soluzioni che possano aiutare il territorio, e dunque l’economia a crescere, invertendo la tendenza degli anni passati”.
La sfida ora è quella dell’11 giugno, quando gli elettori saranno chiamati a scegliere chi avrà il compito di amministrare la città. “Siamo pronti a scrivere insieme a voi “Tutta un’altra storia”.
(redazionale pubblicitario)
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