Guidonia / Apparentamenti, Sinistra Popolare si chiama fuori: “Nessun gioco di sponda”

In Politica, Roma Est da Yari Riccardi Commenti

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“Nessun gioco di sponda, noi restiamo alternativi al PD e al Movimento 5 Stelle”. Niente alleanze né apparentamenti per Sinistra Popolare in vista del ballottaggio del 25 giugno.

“Noi ci rivolgiamo a quanti vogliono il pubblico al timone della ripresa e degli investimenti, a chi crede che i beni primari debbano restare fuori del mercato, vogliamo uno sviluppo compatibile con la difesa del territorio e dell’ambiente; siamo per un giusto lavoro, una scuola di tutti, per la ricerca, per la cultura”, scrive in una nota la lista del candidato sindaco Filippo Silvi, che ha chiuso la tornata elettorale con 1073 voti e il 3,5 % di preferenze.

L’accento viene messo proprio sul Pd. “Non capiamo come il Partito Democratico possa solo immaginare la collaborazione di Sinistra Popolare con l’agglomerato di liste variegato e contraddittorio che sostiene Di Silvio, da una sinistra autoproclamatasi tale agli alfaniani della ministra Lorenzin, soltanto pochi mesi fa sostenitrice del vicesindaco Andrea Di Palma. Di conseguenza, si evitino ammiccamenti e sollecitazioni che non troveranno comunque risposte positive”.

L’attacco della lista è più ampio. “Il risultato politico-amministrativo consegnatoci dalla consultazione dell’11 giugno mostra viceversa gravissimi segni di deterioramento, del quale sono direttamente responsabili le gesta delle ultime giunte Rubeis-Di Palma-Messa ma anche il controllo mancato dell’opposizione. Tanto che l’intervento della magistratura che ha posto fino a tale stato di cose va inteso abdicazione di Pd-M5S alla funzione politica, specifica della loro presenza e azione in Consiglio comunale”. Un quadro, secondo Sinistra Popolare, confermato dall’astensione della maggioranza della popolazione durante il primo turno delle amministrative di Guidonia.

“Assenza aggravata dalle mille schede non valide, che fanno scendere i voti regolari di non molto oltre la soglia del 45 per cento. Una “crisi di sistema”, assai più che disaffezione. Vinca Di Silvio, vinca Barbet, più della metà degli elettori ha posto il problema della legittimazione dei rappresentanti istituzionali della città. Avremmo gradito sentire qualche indicazione dei concorrenti su un problema che, almeno per Sinistra popolare, risulta il prioritario, decisivo per qualunque futura attività di governo. Invece niente, evidentemente va bene così”.

Attacco frontale e rottura di qualsiasi eventualità di legame. Sinistra Popolare si chiama fuori.

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