“Lele vive”. Ripetuto, sussurrato, scritto sui muri, sugli striscioni e sulle magliette, accompagnato dalle lacrime, di tutti. Perché c’erano praticamente tutti lunedì mattina in piazza Aldo Moro ad Albuccione, dove il quartiere si è riunito per abbracciare la salma di Emanuele Taormina di ritorno dai funerali celebrati a Roma.
Un momento composto ed emozionante che ha stretto l’intera comunità albuccionese intorno alla famiglia del ragazzo, morto lo scorso lunedì durante un tentativo di rapina a Colle Fiorito.
Il corteo funebre è arrivato intorno alle 11 in piazza: i palloncini lasciati volare, le canzoni lasciate gridare dagli altoparlanti, gli occhi pieni di lacrime di tutti i presenti, gli abbracci alla famiglia e un lungo applauso per salutare Emanuele.
L’intero quartiere è pieno dei messaggi lasciati per il ragazzo. I muri, l’asfalto, gli striscioni raccontano pezzi di una vita finita troppo presto.
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