C’è un contenitore, almeno. Giovedì 4 giugno il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti ha ricevuto ufficiale comunicazione dell’inserimento, all’ordine del giorno della prossima seduta del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza, presieduto dal Prefetto di Roma, dell’attuazione dell’azione di bonifica dell’area dell’ex Polverificio Stacchini a Tivoli Terme. Con il contenitore arriverà il resto: perlomeno questa è la speranza dell’amministrazione comunale tiburtina che l’attuazione della bonifica l’ha richiesta da tempo, ai fini della tutela della salute pubblica della popolazione interessata e degli stessi occupanti, investendo della questione anche la Procura della Repubblica di Tivoli. “Il Prefetto di Roma Franco Gabrielli, nella sua recente visita a Tivoli, ha assicurato il sostegno della Prefettura e delle forze dell’ordine per consentire ai proprietari di avviare i lavori di bonifica e di messa in sicurezza delle aree ancora occupate da coloro che non hanno accettato, in questi mesi, di partire spontaneamente. Come è noto, l’amministrazione comunale, su iniziativa dell’Assessore all’ambiente Marialuisa Innocenti e dell’Assessore al welfare Maria Luisa Cappelli, a seguito della conclusione – ha dichiarato Proietti – della pluriennale procedura fallimentare che aveva coinvolto i terreni dell’ex Polverificio, ha ordinato ai nuovi proprietari tutti gli interventi necessari alla liberazione delle aree dalle ingenti quantità di rifiuti speciali e nocivi accumulati abusivamente negli ultimi anni da parte di aziende, artigiani e operatori commerciali. Per fare ciò è indispensabile che le aree siano rese disponibili per i lavori. Abbiamo fatto tutto quanto dovuto, ora è necessario il supporto delle forze dell’ordine. Siamo certi che il Prefetto manterrà gli impegni assunti e non c’è alcun motivo per dubitarne”. Questo è il lato istituzionale e ufficiale. Proietti poi fa un’altra richiesta, a tutti gli interessati alla questione Stacchini. “Proprio perché si è arrivati alla vigilia dell’azione di bonifica si richiede a tutti il responsabile, opportuno e necessario riserbo per non vanificare l’operato che cittadini, comitati, associazioni di volontariato e amministrazione comunale hanno portato avanti fino ad oggi. Distinguendosi da strumentalizzazioni demagogiche manifestate da alcuni attivisti partitici locali, tale operato, con la riduzione del numero degli occupanti da circa 550 di un anno fa agli attuali 140, senza far ricorso ad azioni di forza, a detta di molti attenti osservatori ha costituito anche un modello di riferimento comportamentale”. Ora la palla passa al Prefetto.
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