“Lezioni civili” a Palazzo Incontro: mercoledì 27 giugno ospiti Giancarlo Caselli e Francesco La Licata

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Proseguono le “Lezioni civili” in ricordo di Falcone e Borsellino, che l’Amministrazione provinciale di Roma promuove fino al 18 luglio, a Palazzo Incontro, nel cuore della Capitale, in Via dei Prefetti n. 22. 

Mercoledì 27 giugno, alle ore 18, si parlerà de  “L’Italia sotto assedio. Le indagini dopo Capaci e via D’Amelio”  con Giancarlo Caselli, Procuratore Capo della Repubblica di Torino e Francesco La Licata, giornalista e scrittore.
Gli incontri seguono l’inaugurazione della mostra fotografica “Il silenzio è mafia. Falcone e Borsellino vent’anni dopo”, a cura di Franca De Bartolomeis e Alessandra Mauro per Contrasto (Palazzo Incontro, fino al 9 settembre 2012 con ingresso gratuito – dal martedì alla domenica ore 10 – 19) e rientrano nell’ambito della più generale iniziativa “Il tempo della lotta alla mafia” che si conclude – come detto – sempre a Palazzo Incontro, il 18 luglio.

Si ricorda che le Lezioni rappresentano anche l’occasione per una raccolta fondi finalizzata allo start up della cooperativa sociale “Le terre di Rosario Livatino – Libera Terra Agrigento” con l’obiettivo di gestire i beni posti sotto sequestro del giudice Rosario Livatino (ucciso nel 1990) e poi definitivamente confiscati nel Comune di Naro (Agrigento).

Il progetto Libera Terra Agrigento è promosso da “LIBERA. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, in collaborazione con CARITAS DIOCESANA e l’AGESCI.

Nell’illustrare complessivamente il progetto, il presidente dell’Amministrazione provinciale Nicola Zingaretti ha spiegato: “È per dire no a tutte le mafie, per favorire una società aperta e libera che la Provincia di Roma ha promosso questa iniziativa, che abbiamo deciso di chiamare ‘Lezioni civili’ in memoria di Falcone e Borsellino e degli uomini delle rispettive scorte, uccisi tra la primavere e l’estate di vent’anni fa”.

“Dedichiamo le Lezioni civili – ha aggiunto Zingaretti – anche a Francesca Morvillo, a Pio La Torre, al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ai giornalisti Mauro De Mauro, a Giovanni Spampinato e Giancarlo Siani, al piccolo Giuseppe Di Matteo, a Rita Atria. E ai tanti magistrati, giornalisti, imprenditori, carabinieri e poliziotti, gente comune, che hanno avuto soltanto il torto – o la ragione – di non accettare il silenzio a cui la mafia li avrebbe voluti costringere”.

“Uomini e donne – ha concluso il presidente Zingaretti – che hanno pagato anche con la vita la loro dedizione alla legalità, e che con il proprio impegno ci hanno insegnato che la mafia non può  soltanto essere combattuta. Può essere sconfitta”. 

Per conoscere nel dettaglio il programma delle "Lezioni Civili" consultare il calendario in allegato.

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