Gli operatori della Polizia di Stato sono titolari di una tessera di riconoscimento fornita dal datore di lavoro – il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – con foto, dati personali e numero individuale che consente la qualificazione della propria funzione rispetto a qualsiasi persona. Attualmente il personale in servizio di scorta sui treni è munito di un tesserino fornito dalle F.S.I. con la dicitura “Polfer Tessera di Servizio” che riporta il numero del documento di riconoscimento rilasciato dal Dipartimento della P. S. e comprendente addirittura l’ulteriore codice ID esclusivo ed identificativo sempre rilasciato dall’Amministrazione. La pretesa del Gruppo delle F.S.I. di non attribuire valore ad un documento valido su tutto il territorio nazionale e necessario all’esercizio della funzione di Agente ed Ufficiale di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza e previsto dalla legge, risulta ancora più arbitrario se viene avvalorato da una “complice” Amministrazione che disconosce se stessa e viola le leggi esistenti in particolar modo per “favorire” gli Enti Privati. L’abuso risulta ancora più evidente a causa del comportamento negligente di servizio dei Capotreni che se effettuassero correttamente le modalità di controllo previste, rispetto agli Operatori Polfer che si qualificano all’inizio del servizio mostrando sia la tessera di riconoscimento munita di foto, che l’attuale tesserino rilasciato dalle F.S.I., ad essa collegato con lo stesso numero identificativo. ne verificherebbero “la corrispondente identità”. Pertanto risulta vessatorio nei confronti del personale della Polizia Ferroviaria obbligarlo a sottoporsi ad una ulteriore schedatura con foto “segnaletica”, da parte di un Ente esterno privato come il Gruppo delle Ferrovie dello Stato Italiane che consentirebbe l’accesso sui treni per svolgere servizi di sicurezza a vantaggio delle Ferrovie stesse. Se venisse attuata tale misura verrebbe superato un limite invalicabile: LA LEGGE!
Infatti la schedatura con foto degli appartenenti alle forze di Polizia per i nuovi tesserini rilasciati dal Gruppo Ferrovie dello Stato nonchè la richiesta di ripetere i dati già detenuti ed inseriti nei sistemi informatici di gestione del Dipartimento della P.S., determinerebbe una raccolta di dati (nome, cognome, foto, ecc.) eccedente, invasiva e pericolosa, soprattutto se gestita da un ente diverso dalle rispettive amministrazioni di appartenenza, quindi senza le cautele connesse ai particolari ruoli e funzioni che adempiono gli Ufficiali e Agenti di Pubblica Sicurezza e Polizia Giudiziaria, con connessi rischi anche per la propria incolumità personale. Quanto sopra in contrasto, in particolare, con il combinato disposto degli artt.3 e 11 – d.lgs. 196/2003 contenenti rispettivamente il principio di necessità e le modalità del trattamento, tra le quali spicca la c.d. non eccedenza rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successivamente trattati".
Roma, 26 giugno 2012 Il Presidente
dott. Flavio Tuzi
Condividi