Tivoli. Arrestato dalla Polizia il “vampiro”

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In passato avevano avuto rapporti di lavoro. Poi nel tempo la collaborazione si è tramutata in estorsione.

Protagonisti loro malgrado della vicenda, una coppia di imprenditori della zona di Tivoli.

Dopo anni di pressanti violenze psicologiche e minacce, le vittime hanno finalmente trovato il coraggio di denunciare lo spregiudicato aguzzino alla Polizia.

Lo scorso mese di aprile, i due si sono recati negli uffici del Commissariato di Tivoli, diretto dal dr. Giancarlo Sant’Elia, raccontando agli agenti quanto accaduto.

Nell’esercizio della loro attività imprenditoriale, avevano avuto rapporti di affari con un uomo verso il quale, tra la fine del 2007 e il mese di maggio del 2008, avevano maturato un debito pari a 110.775 euro.

Da quel momento l’atteggiamento dell’uomo nei loro confronti era cambiato radicalmente. Il rapporto di affari si era rapidamente trasformato in un rapporto “carnefice-vittima” nel quale loro erano le vittime.

L’uomo, dietro pressanti violenze psicologiche e minacce, pretendeva la restituzione della somma, gravata da interessi usurari calcolati al 73 per cento.

Alle rimostranze della coppia, l’uomo era arrivato a prospettare minacce di morte ed eventuali ritorsioni anche ai loro più stretti familiari, inclusa la figlia minore. La coppia “restituisce” circa 189mila euro.

L’usuraio non ancora appagato, aveva inoltre preteso in garanzia una proprietà immobiliare del valore commerciale di circa 300mila euro che la coppia, stremata dalle continue intimidazioni, gli ha “svenduto” per 90mila euro.

Ma il “vampiro” non ancora soddisfatto di quanto incassato, continuava a millantare il risarcimento del debito, sotto la minaccia di gravi ritorsioni fisiche.

Per soddisfare la sua sete di denaro il “vampiro” ha fatto richiesta di un ulteriore somma di denaro pari a circa 117mila euro, manifestando loro l’intenzione di vendere l’immobile “ricevuto in omaggio”.

A questo punto la coppia si è decisa a rivolgersi alla Polizia.

Gli agenti del Commissariato di Tivoli hanno immediatamente avviato un’attività d’indagine durante la quale sono stati raccolti inconfutabili elementi probatori che hanno consentito l’emissione di un provvedimento restrittivo.

Nella primo pomeriggio di ieri, il cerchio si è chiuso e per il “vampiro” sono scattate le manette. M.Z. romano di 37 anni, è stato rintracciato a Roma, in via Emanuele Filiberto, all’interno dell’ufficio di cui è amministratore unico, dovrà rispondere del reato di estorsione. Nel suo ufficio, la Polizia ha rinvenuto e sequestrato diverso materiale attestante i rapporti finanziari con le vittime, tra cui assegni bancari, atti di compravendite immobiliari, dichiarazioni sostitutive di atti notori, appunti ed altre annotazioni. All’interno di una borsa, contenente un pc, gli investigatori hanno inoltre trovato il contratto di compravendita relativo all’immobile “svenduto” della coppia e oltre 58mila euro in contanti, suddivisi in banconote di vari tagli: Altri 3.000 euro sono stati trovati custoditi nella cassaforte.

Al termine degli accertamenti M.Z. è stato condotto nel carcere di Rebibbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

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