Respinta mozione di sfiducia alla Polverini: “Maggioranza più forte e compatta di prima”

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E’ stata respinta a maggioranza in Consiglio regionale la mozione di sfiducia rivolta al governo di Renata Polverini presentata da una parte dell’opposizione.  Sono stati 42 i voti contrari e 26 favorevoli. Non hanno votato i consiglieri regionali Giuseppe Celli (Civica) e Mario Mei (Api).  “L’opposizione ha tentato di dare un significato a questo gesto estremo o solo esagerato che è la mozione di sfiducia nei miei confronti. Ho fatto fatica a capire perché sia stata fatta e di cosa si trattasse. L’ho letta più volte. Non mi pare sia nei confronti della giunta, a parte il cappello iniziale. Prendo atto e registro che la maggioranza esce più forte e compatta di prima mentre l’opposizione dimostra un atteggiamento diverso tra le sue varie componenti”, aveva detto il presidente della Regione Lazio Renata Polverini durante il suo intervento in Consiglio regionale mentre era in discussione la mozione di sfiducia. “Non è che non volessi parlare perché io non rispetti l’aula", ha aggiunto parlando della calendarizzazione del suo intervento durante la discussione. "Vengo qui ogni volta che vengo chiamata ma sono stata eletta per governare. Ma se la presidente fa bene all’aula, magari verrò anche più spesso. Il mio compito è quello di portare questa Regione fuori dalla crisi. Quella del Lazio è una crisi che non possiamo addebitare sempre ai problemi globali, ma la ereditiamo da una giunta precedente, oggi all’opposizione”, ha proseguito. 
La replica dell'opposizione è affidata al capogruppo alla Pisana del Pd, Esterino Montino:   “Abbiamo scoperto oggi che le dichiarazioni sulla fine della coalizione dello scorso 27 maggio della Presidente erano un nulla, non valevano niente. Lo hanno oggi spiegato gli esponenti della maggioranza dando un colpo mortale alla credibilità stessa dell’esecutivo regionale. La Polverini infatti non ha smentito questa interpretazione negazionista. E così la rissa in atto nel Pdl è diventata una piccola zuffa tra ragazzi. Abbiamo così assistito a una fuga corale dalla responsabilità con in più la surreale descrizione nelle conclusioni della presidente, dell’esistenza di un Lazio ‘Felix’ di cui, oltre all’opposizione, anche gli stessi cittadini del Lazio faticano ad avere la minima percezione. Rimangono sul campo le ragioni alla base dello stato di confusione e dunque di debolezza del centrodestra così ben evidenziate dal dibattito interno al Pdl e della coalizione che si è sviluppato dopo le dichiarazioni della Presidente. È evidente che il collante di questa coalizione non si basa su un progetto ma sulle poltrone e sulla strenua difesa del seggio conquistato. Vedremo presto, alla prova dei fatti, e cioè su piano casa, piano rifiuti, sanità allo sbando, se questa ritrovata apparente armonia produrrà una rinnovata capacità di governo o si rivelerà – come credo e temo- per le sorti di questa Regione tutta e dei suoi cittadini, solo una frettolosa e approssimativa operazione di pulizia previo occultamento della polvere sotto il tappeto”.

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