Piazza Navona, radicali ricordano gli 842 morti nelle carceri italiane dal 2002 a oggi

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Manifesti funebri stesi come panni al sole, con 842 nomi di detenuti morti in carcere. Cosi', in piazza Navova, in occasione della Giornata internazionale Onu contro la tortura, i Radicali hanno inscenato la tragedia dei morti nelle carceri italiane dal 2002 a oggi, per denunciare le condizioni a cui sono quotidianamente sottoposte le migliaia di reclusi negli istituti di pena italiani. La manifestazione e' promossa dal Gruppo carceri di Radicali Italiani. In piazza Navona, accanto a un cappio per l'impiccagione, sono stati letti i nomi dei morti in carcere. Secondo il senatore del Partito Radicale, Marco Perduca, "nelle carceri italiane si vive un trattamento disumano e degradante. Ci sono quasi 70mila persone in strutture che ne possono ospitare 42mila. Si tratta di una vera tortura. Marco Pannella e' in sciopero della fame per chiedere una amnistia". "Il suicidio e' diventata una via di fuga da questo sistema di detenzione – ha sottolineato Irene Testa, segretaria del associazione 'Detenuto Ignoto' – Ci si leva la vita per evadere. Non c'e' il solo sovraffollamento: mancano le risorse per il cibo. In alcune strutture manca persino l'acqua. Molti detenuti ci raccontano che sono costretti a usare gli strofinacci per la carta igienica. Quella delle carceri italiane e' una emergenza umanitaria che vede circa 70 morti ogni anno. E questo numero e' in crescente aumento".


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