Montecelio, nuovi crolli alla Rocca: la denuncia del Faro

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Torna a far parlare di sé la Rocca di Montecelio. Un nuovo crollo ha coinvolto le mura perimetrali del monumento. “Un crollo di notevoli dimensioni – fanno sapere i membri del Faro di Montecelio – che ha lasciato a terra diversi metri cubi di materiale e anche stavolta le macerie non sono rotolate a valle per la fortunata presenza di un antico muro di contenimento”. Il Gruppo Archeologico Latino “Latium Vetus” – Sezione Cornicolana, studiando il crollo, ha notato come il cedimento abbia interessato uno sperone del rinfoderamento quattrocentesco, messo in opera dagli Orsini per proteggere la fortezza da eventuali assalti portati con le armi da fuoco di grande calibro. “A causare il cedimento è stata l’opera demolitiva di alberi e arbusti che, radicatisi tra le fessure delle antiche mura, ne hanno minato la solidità strutturale”. Conseguenze del crollo abbastanza facili da immaginare: l’area è instabile e sembra esserci la probabilità di nuovi e più estesi cedimenti che potrebbero costituire anche un pericolo per le abitazioni sottostanti di via della Lapide: la zona del cedimento è in prossimità dell’ingresso nord della Rocca – la porta di soccorso – nei pressi della rampa di accesso. Trasmissioni tv e giornali locali e nazionali hanno riportato negli scorsi mesi alla ribalta lo stato di abbandono del monumento. Un abbandono che ha visto poi l’intervento di manutenzione del comune, che

“ha quindi provveduto ad effettuare una completa ripulitura della cinta muraria che guarda a settentrione, mai restaurata. Il disboscamento – continuano dal Faro di Montecelio – ha messo in evidenza i punti in cui la cortina presentava lacune e debolezze strutturali tali da richiedere un immediato intervento di consolidamento e restauro. In mancanza di questo, però, l’intervento di diserbo ha avuto il solo effetto di minare ancora di più la solidità delle mura, esposte completamente alle intemperie”. Per il Faro, per il Comitato Montecelio e per il Gruppo Archeologico Latino continua tuttavia “il persistente stato di abbandono. Non possiamo tacere lo scempio che silenziosamente viene perpetrato in questo luogo, forse vissuto più come un fastidioso ingombro amministrativo che come un’occasione di cultura. Purtroppo cresce anche il timore che, al di là delle frasi di circostanza pronunciate dopo ogni crollo, una scelta dettata dal disinteresse sia già stata fatta”. Tra l’altro la Rocca è quasi completamente al buio, visti i danni che ha subito – e parliamo di vandali – l’illuminazione. “Troviamo sorprendente che l’Amministrazione di un Comune di oltre novantamila abitanti, più grande di Aosta, Ascoli o Siena, non sappia come reperire fondi per la gestione del suo importante patrimonio storico e artistico, in particolare della millenaria Rocca, monumento simbolo di Montecelio e del Comune”. Vengono proposte soluzioni: una periodica manutenzione ordinaria, “magari avvalendosi delle numerose associazioni di volontariato, per avere nuovamente il vanto di una straordinaria terrazza su Roma, pronta ad accogliere i visitatori, almeno nei giorni festivi”. La scena dei turisti delusi davanti al cancello chiuso della Rocca rende perfettamente l’idea della necessità di un nuovo intervento, o perlomeno di tentativi per coinvolgere altri enti per la tutela del monumento. Le associazioni di volontariato, se ben supportate, possono davvero essere una buona soluzione.

 

   

   

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