Dopo sei anni Igor Jankole non sarà più il preparatore dei portieri dell’Acd Guidonia Montecelio. La prossima stagione, infatti, porterà questa dolorosa novità per tutti i sostenitori giallorossoblù che con il tempo si erano affezionati a Igor. Sei anni di vittorie e di sconfitte, comunque di emozioni. Tanti i portieri allenati e migliorati da un tecnico che in molte circostanze ha anche ricoperto il ruolo di vice allenatore. Spesso Igor si è ritrovato da solo in panchina dopo un allontanamento o una squalifica del primo tecnico come in occasione della sua ultima gara nello staff del Guidonia e cioè nel ritorno dei play out contro l’Astrea. In quelle circostanze ha sempre cercato di trasmettere nei ragazzi quella positività e quell’ottimismo che lui stesso metteva in campo negli anni ’80 con la maglia del Banco Roma. Dicono sia stato un grande numero uno, per quello che abbiamo potuto vedere è stato il miglior preparatore dei portieri della Serie D ed un grande amico. Sei anni sono difficili da cancellare e per questo Jankole resterà per sempre nei nostri cuori.
Mister Jankole, come sarà per lei il futuro dopo Guidonia?
“Difficile perché a Guidonia lascio un pezzo del mio cuore. Sei anni non si dimenticano facilmente. Ringrazio tutti senza fare nomi, per non dimenticare nessuno. E’ stata un’esperienza bellissima, mi sono sentito un guidoniano. Sinceramente non mi aspettavo questa separazione, ma va bene così. Questo è il calcio e capisco la società che aveva voglia di cambiare dopo la grande delusione della retrocessione. Comunque se un giorno capiterà di affrontarci da avversari saranno solo abbracci”.
In questi sei anni qual è stata la soddisfazione più grande?
“Sono contento soprattutto perché ho avuto un ottimo rapporto con tutti i portieri con i quali ho lavorato quotidianamente. A testimoniare la qualità del lavoro è stato il rendimento medio-alto che i ragazzi hanno avuto e non si tratta solo di una mia valutazione. Da Pagella a Ringegni, passando per Opara e Cerreti, senza dimenticare Cavaterra e Leacche. Sono stati lanciati giovani di valore sul palcoscenico della Serie D come Ciccioli in occasione della partita contro l’Astrea”.
Ci può raccontare qualche aneddoto?
“Gli aneddoti particolari sono legati agli esordi dei più giovani. Ho sempre cercato di non caricarli di responsabilità mettendo sempre in dubbio la loro presenza nell’undici titolare fino all’ultimo minuto possibile. Devo dire che hanno sempre risposto bene. Un episodio simpatico è capitato a Como quando Cerreti si è visto assegnare un calcio di rigore contro. Mi ha guardato per cercare la conferma sull’angolo preferito del rigorista Cozzolino visto che durante la settimana avevamo studiato il modo di tirare del giocatore. Dalla panchina ho dato il segno dell’ok per incitarlo, lui si è buttato sull’angolo che avevamo in mente parando un grande penalty”.
La parata più bella compiuta da un suo portiere?
“Più che le parate citerei delle partite perfette come quella di Pagella a Castelsardo o come quella di Leacche quest’anno contro il Tavolara. Anche il match disputato da Ciccioli contro l’Astrea è stato molto positivo”.
Vuole dare un consiglio al Guidonia?
“Il ritorno in Eccellenza porterà inevitabilmente qualche difficoltà. Spero che la società riprenda quel discorso di crescita dal basso, monitorando ancora di più il Settore Giovanile. La piazza di Guidonia resta molto ambita nel calcio dei dilettanti, l’augurio sincero è che questo club non perda i valori attuali. Per quanto riguarda il mio futuro è ancora presto per valutare. Quello che è sicuro è che resterò per sempre un tifoso del Guidonia”.
Condividi