Basta un incontro tra il Silp Cgil e il personale del commissariato di Tivoli per segnalare la situazione difficile vissuta giornalmente da chi lavora nel posto di polizia della Città dell’Arte. I problemi – questo è quanto è emerso durante l’assemblea – scaturiscono principalmente “da una carenza di uomini – fa sapere il sindacato – che rende impossibile assicurare servizi minimi in una giurisdizione così ampia e complessa senza ricorrere a sacrifici del personale e alla negazione di diritti fondamentali”. Nella nota dell’ente, indirizzata al Questore di Roma,
Una gestione centrale che continua ad ignorare gli orari di lavoro stabiliti dalle norme, l’età media del personale che continua ad essere impegnato in servizi di OP lunghi 12 ore e le riduzioni di uomini e risorse che rappresentano il comune denominatore dei Commissariati”. Una illusione – così la chiama il Silp – che ha coinvolto anche il commissariato di Tivoli: una maggiore attenzione che non si è mai vista da parte della questura, e tutte le aspettative sono oggi “disattese da una quotidianità fatta di sacrifici, maggiori carichi di lavoro, un’organizzazione del lavoro sempre emergenziale e solite riduzioni di risorse economiche e dotazioni strutturali”. Disagi che coinvolgono anche gli edifici, con la distanza “fra il decoro di alcuni uffici centrali e l’indecorosa situazione di uffici periferici dove il sindacato fa le riunioni all’interno degli uffici arrangiandosi in poco spazio ed i cittadini che fruiscono degli uffici di polizia non hanno nemmeno a disposizione una piccola sala d’attesa”. Una denuncia su tutta la linea quella portata avanti dal sindacato: il Silp ha invitato il personale a rivendicare l’applicazione di tutti gli istituti contrattuali, a rivendicare il pieno rispetto dei propri diritti e pretendere il pagamento completo dei cambi turno e degli straordinari effettuati. C’è un interessante passaggio della lettera del sindacato che riguarda anche Guidonia, comune “che ha ormai raggiunto i 90.000 residenti, è l’emblema della mancanza di progettualità; una periferia urbana in continua espansione, da tempo polveriera sociale pronta ad esplodere la quale sempre più spesso registra episodi di violenza che coinvolgono cittadini ed operatori, non ha un commissariato proprio e continua ad essere “presidiata “ con un posto di polizia dove sono assegnati 10 uomini (6 reali). Invece di progettare finalmente l’apertura del commissariato di Guidonia abbiamo appreso che la questura ha intenzione di aprire un posto di polizia presso il Centro Agroalimentare di Guidonia di cui nessuno sente la necessità (esclusi ovviamente gli operatori commerciali del CAR) e che sembra l’ennesimo spot pubblicitario alternativo a una progettualità strutturale e funzionale sul territorio”. E si continua facendo sapere che ci sarà opposizione per l’apertura di nuovi uffici, se “non supportati prima da investimenti strutturali di uomini e risorse perché rappresenterebbero ulteriori sacrifici da scaricare sul personale ormai ampiamente provato”. Dopo l’assemblea il sindacato ha incontrato il dirigente del commissariato Sant’Elia, “al quale abbiamo rappresentato il disagio del personale e dal quale abbiamo avuto conferma dei carichi di lavoro che quotidianamente investono il commissariato per servizi extra giurisdizione, come l’OP nella capitale e i frequenti servizi di scorta fuori sede che gravano sull’ufficio in carichi di lavoro che e sotto gli aspetti economici perché determinano lo sforamento del monte ore degli straordinari e dei cambi turno assegnati a quell’ufficio. Abbiamo anche sottolineato l’obbligo di pagamento di tutte le ore di straordinario, che possono essere convertite in riposi compensativi solo su richiesta del dipendente, attraverso la completa segnalazione all’ufficio Amministrativo contabile anche se si supera il monte ore assegnato, ricorrendo al secondo elenco”. Tra gli altri temi affrontati, i ritardi nell’assegnazione delle nuove risorse di cambi turno e reperibilità, fatto che penalizza e non poco l’attività del commissariato di Tivoli.
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