Danneggiamento aggravato, lesioni aggravate, incendio e porto abusivo di armi. Sono 5 le persone arrestate – 4 di etnia rom e una di nazionalità italiana – dai Carabinieri della Compagnia di Tivoli sotto l’egida della locale Procura della Repubblica: in via di Bagni Vecchi 1, in concorso tra loro, hanno effettuato un vero e proprio raid punitivo per vendicarsi di uno sgarro subito in passato.
A subirlo una famiglia rom che dimora nella strada. Il blitz nel cuore della notte: i 5 si sono presentati con mazze e bastoni, danneggiando due roulotte e una Golf e bruciando un container, che veniva completamente distrutto dalle fiamme. Non si sono fermati a questo: una persona ha subito un pestaggio, con la conseguente rottura del setto nasale.
L’irruzione è stata violenta. Prima l’irruzione nella casa della famiglia rom, poi i danni alle auto e alle roulotte e infine l’incendio del container, con il rischio concreto di causare una vera e propria tragedia se non ci fosse stato il tempestivo intervento dei vigili del fuoco.
Tutto è partito dalla lite, violenta, tra le due famiglie, che aveva già visto l’intervento di Carabinieri e Polizia. Alle 2 una nuova segnalazione, quella dell’incendio, sempre nella stessa via.
La pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme che dopo la lite era rimasta vigile a monitorare la zona, interveniva nuovamente e prontamente in via dei Bagni Vecchi e poteva notare che un container era avvolto dalle fiamme, alcune auto erano state completamente danneggiate ed un uomo si trovava addirittura su una barella del 118. Anche davanti ai carabinieri uno degli aggressori ancora con una mazza tra le mani – gli altri erano lì con lui – tentava di aggredire la vittima distesa sulla lettiga.
Scattava subito l’arresto e la richiesta di rinforzo di altri carabinieri che una volta raggiunta la zona degli scontri arrestano tutti gli altri aggressori tranne uno, resosi irreperibile, che sarà fermato la mattina successiva e sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Per tutti il magistrato di turno della Procura di Tivoli disponeva la traduzione presso il carcere di Roma Rebibbia a sua disposizione per la celebrazione del rito di convalida. Sul posto venivano rinvenute e sequestrate le mazze da baseball, i bastoni e la latta ancora ricolma di benzina, utilizzati per il raid violento.
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