Stava procedendo lungo Via di Salone. Erano le 15 e 30 di un normale giorno di inizio settimana. Un sasso lanciato dal lato del campo nomadi è andato a schiantarsi sul vetro anteriore di una macchina. Tanti danni e tanto spavento, e un impatto mancato per un soffio con un’auto che sopraggiungeva. L’ennesimo episodio che conferma una vera e propria emergenza sicurezza nel quadrante ad est di Roma, lungo quella stessa via “che ha visto spesso i nomadi aprire le portiere delle auto in fila per tentare di rubare all’interno, nonostante la presenza dei proprietari all’interno”.
Sono le parole di Paolo Di Giovine, presidente dell’associazione IV Municipio Case Rosse e referente per il Coordinamento delle Associazioni Roma Est, a raccontare la quotidiana lotta per la sicurezza di un intero territorio, soffocato dai roghi tossici e costretto a convivere con piccoli e grandi episodi di criminalità: solo pochi giorni fa la nuova escalation di furti e rapine nella zona di Colli Aniene. Solo un’altra puntata di una serie lunghissima e ormai impossibile da raccontare.
“I furti crescono, così come gli episodi quotidiani di aggressioni, furti e illegalità varie: siamo esasperati – racconta Di Giovine – la situazione sta diventando insostenibile”. Una situazione che più volte i cittadini hanno segnalato e denunciato, anche con manifestazioni particolarmente sentite e partecipate. “Abbiamo chiesto l’utilizzo dell’esercito, riuscendo anche ad andare ad esporre le nostre problematiche in commissione parlamentare: ora neanche se ne parla più – prosegue Di Giovine – tutto è stato disatteso. E noi siamo al punto di partenza”.
Un punto di partenza che racconta di cittadini esasperati, di finestre chiuse per i roghi tossici, di intere zone abbandonate al degrado. Impossibile anche solo immaginare quello che vivono i cittadini di quello che è e resta tra i principali quadranti della Capitale. Ma che da anni è completamente abbandonato.
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