Manifesti contro l’aborto, ferocissime le polemiche che non accennano a diminuire. A tale proposito il Campidoglio riferisce che i cartelli sono stati installati “in impianti non gestiti da Roma Capitale“. “Brutale – secondo il Campidoglio – accomunare femminicidio ad aborto, no a slogan mediatici” e ancora “Il manifesto #stopaborto della campagna CitizenGO Italia che cita “L’Aborto è la prima causa di Femminicidio nel mondo”, è stato affisso in impianti che non sono nella diretta gestione di Roma Capitale.
“A quanto si apprende dalle prime verifiche, tuttora in corso da parte della Polizia Locale, alcune copie sono apposte su impianti in concessione a privati, altre in spazi del circuito SPQR gestiti da privati in affidamento. In entrambi i casi l’affissione non è soggetta ad un’autorizzazione da parte del Comune”
E ancora “È brutale accomunare il tema del femminicidio a quello dell’aborto che è regolato per legge. Temi così delicati meritano una particolare attenzione e sensibilità e non possono ridursi a slogan. Il rispetto delle donne consiste anche nell’evitare strumentalizzazioni mediatiche”.
I manifesti visibili in tutta la Capitale fanno parte di una nuova campagna choc di CitizenGO, una fondazione legata agli estremisti Prolife, proprio a pochi giorni dal quarantennale della legge 194 e in vista della “Marcia per la Vita” in programma sabato 19 maggio prossimo. Le associazioni femministe hanno chiesto alla Sindaca Virginia Raggi la rimossione immediata dei cartelli.
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