Mentana / Piano di Zona, il Comune chiede chiarezza

In Roma Est da Yari Riccardi Commenti

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Polemiche intorno al Piano di Zona. In principio c’era la convenzione sottoscritta tra i Comuni di Monterotondo (capofila), Mentana e Fonte Nuova, che individuava quale organo politico dell’Ufficio di Piano il Comitato Istituzionale, formato dai Sindaci dei Comuni del distretto o loro delegati: al Comitato Istituzionale competono, tra le altre, le funzioni relative all’assetto organizzativo del Piano Sociale di Zona.

Tutto è partito nel 2014, con la convenzione scaduta nel dicembre 2017. Da qui parte l’attacco del Comune di Mentana. Secondo l’ente del sindaco Benedetti la scadenza ha provocato “grave danno dei diritti dei fruitori dei servizi e dei cittadini del distretto, e nonostante le reiterate richieste di convocazione del Comitato Istituzionale da parte del Comune di Mentana, ancora non è stato possibile incontrarsi per concordare e approvare una nuova convenzione oppure nuove forme di gestione, per esempio il consorzio come permesso dalla Regione Lazio”. Lo prevede il decreto 660 della giunta regionale: le modalità di gestione dei servizi sociali possono essere ricondotte a diverse forme, e la Regione ha sollecitato i distretti verso la scelta di forme di gestione stabili, ha previsto incentivi finanziari mirati all’adozione di tali forme.

“La Regione Lazio riconosce il consorzio come forma giuridica finanziabile tramite incentivo. Il Comune di Monterotondo, in violazione delle regole in essere tra i Comuni, ha deliberato autonomamente in Consiglio Comunale una propria forma di gestione, approvando un testo mai licenziato dal Comitato Istituzionale. Dai verbali agli atti, risulta, infatti, che su tale testo non si era trovato un accordo tra i Comuni”, così la nota dell’amministrazione mentanese.

La nota del sindaco Benedetti esprime “una posizione di disaccordo col deliberato del Comune di Monterotondo, ma invece in linea con gli indirizzi regionali, nella convinzione che il tema dei servizi sociali necessiti di un nuovo ruolo del distretto”.

Per il Comune la gestione tramite consorzio produce una gestione più trasparente in termini amministrativi e gestionali, economie di scala, terzietà nella gestione rispetto alle posizioni dei singoli comuni, superamento della logica intercomunale in direzione di una visione distrettuale, una migliore distribuzione dei servizi sul territorio, miglioramento della progettualità e potenziamento delle azioni di sistema.

“Tutto questo genera una maggiore tutela dei diritti dei cittadini che usufruiscono del Piano Sociale di Zona, maggiore tutela che passa anche tramite una migliore distribuzione di servizi su tutto il territorio del distretto: attualmente la quasi totalità dei servizi è localizzata sul territorio del Comune di Monterotondo, quasi nessuno su Mentana e Fonte Nuova”.

Numerosi i solleciti effettuati, assicurano da Mentana. “Abbiamo richiesto la convocazione del tavolo istituzionale entro cinque giorni per concordare con tutto il distretto, nel pieno rispetto delle regole fra Comuni, le azioni da intraprendere, e riportare così legalità e correttezza nelle procedure”. In assenza di una convocazione, l’amministrazione del sindaco Benedetti passerà alle vie di fatto. “La decisione assunta unilateralmente dal Comune di Monterotondo produrrà l’azione del Comune di Mentana presso le sedi istituzionali regionali e presso le sedi giudiziarie opportune”.

 

 

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