Quattordici mesi. Quattordici mesi senza casa, senza storia, senza ricordi. Quattordici mesi senza quotidianità. Quattordici mesi senza una vita normale. E’ la storia della famiglia Greggi – Cito, una di quelle residenti nel condominio di Via Giolitti, quello di Mentana, quello esploso e andato a fuoco il 17 marzo del 2017.
“Quel giorno il padre e suo figlio erano assenti. La mamma – spiega l’avvocato della famiglia Michele De Stefano – e l’altra bimba sono uscite di corsa dall’appartamento: fumo e puzza erano già ovunque”.
La famiglia è ad oggi ancora ospite di amici. Ancora da stabilire la data del rientro: i tempi sono stabiliti dall’inchiesta giudiziaria in corso, che deve verificare ed accertare le cause dell’esplosione, e quelli conseguenti della perizia che deve stabilire l’agibilità dell’intera palazzina, ed eventuali lavori da effettuare per garantire un rientro sicuro.
“Non parliamo soltanto di danni – chiude l’avvocato De Stefano – ma di una casa, e di tutto quello che affettivamente rappresenta per la famiglia Greggi. Ho fiducia nell’operato della giustizia, ma comprendo certamente il disagio dei miei assistiti”.
“Non lasciateci soli”. “17/03/2017: interrotta la nostra vita”. “Giustizia è rientrare a casa”: questi gli striscioni appesi davanti al condominio di Via Giolitti. Tre frasi, poche parole: raccontano perfettamente questi 14 mesi.
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