Guidonia / Fratelli d’Italia, sit in per la sicurezza

In Roma Est da Roma Est Magazine Commenti

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“Difendiamo la nostra terra”. Questa era la scritta che campeggiava sullo striscione di Fratelli d’Italia esposto durante la manifestazione di sabato 26 maggio, partita a Guidonia dal parcheggio del Parco dei Frutti e terminata all’inizio di Via della Selciatella, luogo dove solo pochi giorni fa si è verificato un terribile stupro che ha visto vittima una donna di 43 anni.

“Un fatto già avvenuto – spiega Alessandro Messa, dirigente nazionale del partito – nel 2009: non veniteci a parlare di gesti e atti simbolici, non veniteci a parlare di manifestazione organizzate spesso e volentieri da associazioni che vedono di buon occhio l’ingresso in Italia di chi non ha rispetto delle nostre regole e di chi svilisce giornalmente le donne”.

Alla presenza di un discreto numero di militanti e cittadini, il partito – la manifestazione è stata organizzata con la collaborazione dell’associazione Trevvvù – non ha fatto mistero della sua posizione in merito al fatto, strettamente collegato secondo FdI alla presenza di stranieri nel territorio.

“Siamo qui per dire la verità: l’ingresso massiccio di stranieri – prosegue Messa – è direttamente proporzionale all’aumento di reati, in particolar modo dei reati di violenza. La soluzione sta nel blocco navale e nella chiusura dei confini: nel giro di pochi mesi otterremo quella sicurezza che oggi siamo qui a pretendere”.

Manifestazione che è stata occasione anche per un attacco politico al Movimento 5 Stelle. “L’amministrazione ha una colpa indelebile: a poca distanza da qui c’era una fotocamera, che non è stata in grado di immortalare la macchina delle belve. Non è stata fotografata perché non funzionante da tre mesi, aveva le batterie scariche. Se i colpevoli ancora non sono stati assicurati alla giustizia è anche per questa grave colpa che grava sulla coscienza di questa amministrazione”.

Arianna Cacioni, capogruppo in consiglio comunale, ha ricordato l’iniziativa di Fratelli d’Italia, quella di portare a Guidonia il progetto Strade Sicure. “La politica dell’accoglienza, unita ad una amministrazione di dilettanti che non riesce a far funzionare le fototrappole, con le quali i 4 balordi già sarebbero stati acciuffati, genera una insicurezza tremenda”.

Alla manifestazione hanno partecipato i consiglieri regionali Fabrizio Ghera e Chiara Colosimo. Con loro, oltre a Trevvvù, il circolo femminile Donne d’Italia e l’associazione Fratelli Bandiera.

 

 

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