Fonte Nuova / Manuel Tola, Assessore ai Servizi Sociali: il punto su alcuni eventi e temi

In Roma Est da Alessandra Paparelli Commenti

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Abbiamo incontrato Manuel Tola, Assessore Servizi Socio Sanitari ed Assistenziali del Comune di Fonte Nuova: una lunga intervista per parlare di molte progettualità e per fare il punto su alcuni temi importanti:

Partiamo dal Museo della Comunità, inaugurato il 18 maggio scorso:

Si tratta di un Museo itinerante che poi si sposterà nei Comuni del distretto, quindi anche a Mentana e Monterotondo; ho personalmente accolto con soddisfazione la scelta degli operatori delle cooperative che hanno ideato queste iniziative di voler partire proprio da Fonte Nuova, anche come messaggio chiaramente di vicinanza visto che – oltre che lamentare una situazione marginale nel distretto, negli anni passati non si era investito molto in termini di strutture e progetti – creammo  laboratori per colmare la voragine sulla disabilità – e come Amministrazione Comunale abbiamo accolto la richiesta di Mario Vattiato (Referente per Fonte Nuova del M.I.D. – Movimento Italiano Disabili) di un consiglio comunale straordinario coincidente con il 3 dicembre, Giornata Internazionale contro la Disabilità, mirato e finalizzato al recepimento da parte della Amministrazione Comunale di Fonte Nuova della convenzione O.N.U. sui diritti delle persone con disabilità”. 

Inaugurazione del Museo della Comunità:

Si è giunti al Museo dopo un percorso promosso dalla Cooperativa Sociale Il Pungiglione in collaborazione con “DPI Italia Onlus” e l’associazione “La luna al guinzaglio-Il Salone dei Rifiutati”. 

Dopo dunque l’attività di sensibilizzazione sulla Convenzione Onu per i Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) e grazie alla presenza sui territori di Mentana, Monterotondo e Fonte Nuova di Giampiero Griffo, membro del Consiglio mondiale di Disabled Peoples International (DPI) il quale ha aperto l’inaugurazione con una Lectio Magistralis;  nel suo intervento, ha fatto un excursus storico sulla percezione dei disabili, su quello che le Amministrazioni dovrebbero fare ed i nuovi Welfare possibili”. 

E’ stato definito “un luogo ispirato alla bellezza”, un progetto di inclusione e solidarietà. Spieghiamo perchè:

Personalmente ho detto che era un tema molto acuto e preciso, perché esiste ancora un pensiero strisciante sulla la disabilità, ossia che non sia bella, che appartenga ad un altro mondo; persiste ancora un atteggiamento generale di repulsione verso alcune forme di disabilità importanti. Loro sono stati molto bravi ad usare questo tema della “bellezza”, facendo capire che anche i disabili possono produrre bellezza.  Griffo ha inoltre ricordato la “nuova disabilità”, quella indotta non dalla nascita ma dalle malattie o prodotta dagli incidenti, sia stradali che sul lavoro”.

“Il Museo della Comunità è realizzato da ragazzi che partecipano ad alcuni spazi, per esempio lo Spazio Giovani, molti hanno portato oggetti simbolici di vita quotidiana (un sasso, una lattina) che potessero ricordare una idea di bellezza; hanno sviluppato anche una App multimediale scaricabile con la quale seguire i lavori del Museo (Museo Accidentale). Durante l’inaugurazione hanno spiegato il loro lavoro, come hanno partorito le loro idee e come sia nato questo importante progetto”

La sostenibilità economica ai progetti, uno scoglio:

Vorrei anche ricordare che c’è una grande cultura, nel territorio di Fonte Nuova, sulla disabilità: ci sono molte associazioni di familiari che hanno educato la politica alla disabilità, il nostro unico e vero problema è proprio la sostenibilità economica ai progetti, creare davvero una piena inclusione per realizzare opere e per l’abbattimento delle barriere architettoniche”.

Nell’inaugurazione era presente la Consigliera Regionale Marta Bonafoni con il tema “La visione politica della Regione Lazio: quale processo mettere in atto?”: che tipo di collaborazione si può mettere in atto con la Regione? 

La consigliera Marta Bonafoni è molto attiva, precisa e presente nel sociale; sicuramente i Consiglieri Regionali dovranno battersi per evitare quello che accadde precedentemente con il Presidente Zingaretti, qualche anno fa, quando la Regione cambiò le quote di compartecipazione sulle RSA (  nuovi criteri e le nuove modalità di compartecipazione, Ndr), creando un disastro nelle casse di molti Comuni, come il nostro. Noi abbiamo fatto una variazione di bilancio di circa 480mila euro che è servita soltanto a sanare post debitorie che abbiamo nei confronti di istituti privati nei quali abbiamo utenti in regime assistenziale”

La Regione dovrebbe destinare più fondi ed aiutarci. Tra l’altro la Consigliera Bonafoni, presente all’inaugurazione appunto, accennava alla possibilità di cambiare alcune cose, per esempio con una cooprogettazione concertata con la Regione” – E’ chiaro che con le sole entrate comunali non ce la facciamo, i servizi sociali vengono finanziati con la spesa corrente, da soli è impossibile: abbiamo bisogno di persone che ci aiutino a superare i limiti economici” – continua l’Assessore Tola – E’ impensabile infatti dover dire a una persona “Hai un diritto riconosciuto dalla 104 ma non ho ore di assistenza domiciliare da darti”.

“Frammenti di Vite diverse”, lo spettacolo dei Laboratori e della Lanterna di Diogene, le parole sono importanti: è facile osservare che la gamma di termini con i quali si viene identificati è molto, troppo, ampia, andando a ripescare parole che la disabilità non vorrebbe più sentire. Sentir parlare ancor oggi di handicap e handicappato, portatore di handicap, diversamente abile, disabile, diversabile, termini ai quali si sommano termini e le declinazioni frequentemente dispregiative sulla patologia o condizione della persona, offre la misura di quanta strada debba ancora fare la nostra società per potersi definire realmente inclusiva. Che cosa ne pensa, al riguardo? Lei ha fatto anche un intervento sul palco, al termine dello spettacolo. 

Le parole sono molto importanti nella disabilità, lo abbiamo visto proprio nello spettacolo emozionante della Lanterna di Diogene, domenica scorsa “Frammenti di Vite diverse” : bisogna abituare anche i ragazzi, nelle scuole,  a usare termini corretti per la disabilità e non trattare la disabilità come un mondo a parte.  E’ chiaro che mentre per tanto tempo si è pensato di trattare la disabilità come un mondo a parte, addirittura con classi speciali, si davano i servizi ma ci si nascondeva. Il ruolo dello Spettacolo, giunto alla IV edizione più quello di Natale,  è importante: c’è ormai una grandissima partecipazione dimostrando come la disabilità sia uscita dall’angolo oscuro: questa è la vera inclusione, la piena e vera inclusione. Lo spettacolo è un successo di coinvolgimento del pubblico, per mostrare i risultati del loro lavoro, progetto di inclusione e di grande coinvolgimento del pubblico, delle famiglie e dei cittadini ed è un modo in cui anche le famiglie stesse hanno la loro parte di azione. Sono salito sul palco per leggere e ricordare il primo anno dei laboratori, allora mi chiesero di leggere un passo della Costituzione che parlava dei diritti. Non l’ho recitato ma ho preferito leggerlo perché ritengo che la politica non debba mai recitare ma credere in quello che fa e cercare di assicurare i diritti. Non ho fatto un intervento istituzionale ma ho letto un passo di percorso tra cittadini e Istituzioni”.

Che cosa ne pensa della petizione popolare dei PEBA-Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettonche,  proposta da Mario Vattiato e Damiano Cupelloni, petizione di grandissimo successo con più di 27mila sostenitori?  Ricordiamo che la petizione, sempre aperta, ha come oggetto le barriere architettoniche, riguardanti non soltanto gli edifici pubblici e privati ma anche i bus di città, Cotral e treni, anche regionali; nel 1986, l’Italia si era impegnata ad introdurre i PEBA e la legge 41/86 prevedeva che entro un anno i PEBA avrebbero dovuto essere introdotti dai Comuni stessi e dalle Province, pena un “commissariamento” da parte della Regione. Quindi i Comuni sono tutt’ora inadempienti?

I PEBA sono un processo serio ed elaborato. I Comuni sono inadempienti perché manca la cultura della disabilità: il problema più grave – ed ha ragione Mario Vattiato – è quello senz’altro dei trasporti pubblici locali, con pedane non adatte ai marciapiedi.  Basterebbe realizzare pedane manuali – come ricordava Giampiero Griffo recentemente – pedane che si tirano fuori, regolate in base al piano. Non basta la progettazione ovviamente ma serve anche il senso civico dei cittadini.  Stiamo migliorando ma dovrebbe essere maggiore il dialogo tra i vari settori, tra ambiente, servizi sociali e lavori pubblici per esempio.   Tornando ai trasporti, in particolare, intendiamo non solo i trasporti pubblici locali ma anche i treni regionali.  Occorre creare la libertà di circolare, secondo la mia opinione. Voglio ricordare anche che nelle città italiane con una loro storicità e quindi con edifici storici è molto più complesso creare strutture idonee ma nelle nuove strutture moderne, bisogna assolutamente mettersi a norma e farlo.  Personalmente nel mio piccolo mi sono attivato, ho voluto che il montascale presente nell’edificio Comunale tornasse in funzione dato che al mio insediamento era rotto e che lo sportello recentemente attivato a Santa Lucia avesse scivolo e bagno attrezzato. Per il resto garantisco il mio impegno e l’appoggio alla causa e alla petizione dei PEBA che va di pari passo con la sostenibilità economica, servono risorse finanziarie. Un messaggio lo abbiamo dato anche come Amministrazione, il Sindaco Presutti ha rinunciato al suo posto auto dando modo di poter creare un parcheggio per persone con disabilità”.
Che cosa ne pensa della prima radio ufficiale del Comune di Fonte Nuova, accanto all’Aula Consiliare? Molto spazio sarà dato ai servizi sociali e alla disabilità e sarà inaugurata dai primi di giugno 2018, data da stabilire. 
Un progetto che apprezzo, un’idea positiva e utile: immaginate che avevo preso l’impegno di spostare proprio in quelle stanze, adiacenti l’Aula Polifunzionale, un centro distrettuale che è il centro per le famiglie, impegno preso al Comitato dei Sindaci e ho concesso alla cooperativa La locomotiva che era rimasta senza sede, alcuni locali a Fonte Nuova; molti mi chiedevano infatti  l’uso proprio di quella stanza ma non è stata presa infine, ho difeso quella stanza adiacente ai locali per la cultura, per l’inclusione. La Radio ufficiale Comunale  sarà molto utile per noi come canale Istituzionale e per molte iniziative come quella sulla disostruzione pediatrica, visti anche gli ultimi fatti di cronaca riguardanti il bambino di Guidonia: ci sarà infatti l’8 giugno prossimo, dalle 18.00 alle 20.00 l’iniziativa “Lezione dimostrativa teorico – pratica sulle manovre di disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo”, in collaborazione con la Pro Loco di Fonte Nuova.   Restando sull’argomento della prima radio ufficiale del Comune, sarà un canale quindi informativo, non autocelebrativo e non politico, in cui informare e parlare delle iniziative. Mi piace molto anche l’idea dell’alternanza scuola-lavoro, della possibilità che le scuole conoscano un mondo e viceversa, perché anche i ragazzi con disabilità e dei laboratori sperimentino professioni: la scuola alberghiera, il mestiere radiofonico, speaker e cronista, il fare un format, una rubrica, uno spazio in cui esprimersi”. 

Ricordiamo una serie di eventi importanti per la nostra comunità:

“Tengo molto a sottolineare che abbiamo ripristinato la convenzione con la Croce Rossa, realtà che ha una funzione storica e importante anche in tempo di pace e non solo di guerra; la CRI ci offre un grande aiuto garantendo il servizio di prontofarmaco e il trasporto di persone che necessitano di cure e visite particolari (anziani, persone con disabilità), promuove la cultura della prevenzione, testimonianza di questo infatti sarà l’evento del 26 maggio prossimo per la prevenzione e lo stile di vita degli anziani. Un altro evento molto importante a cui tengo e a cui sto lavorando molto è proprio la realizzazione del corso di disostruzione pediatrica, utilissimo per i bambini ma anche per le persone anziane, che si terrà nell’Aula Polifunzionale e che proveremo a portare in ogni scuola e Istituto. Mi auguro inoltre che in ogni centro sportivo e palestra ci sia un defibrillatore con un operatore che sappia fare la manovra di Hemlich”. 

La Fondazione Carlo Ferri trasferita definitivamente a Monterotondo, vuole dire qualcosa al riguardo?
Il Carlo Ferri si allontana sempre di più ma la sede di Monterotondo è una sede bellissima, con un centro all’avanguardia: onore quindi al merito per un grande lavoro dell’Amministrazione, concedendo un’area comunale e facendo una variante urbanista: questa è una testimonianza che se la politica vuole e si impegna riesce a costruire progetti importanti anche per il futuro”

E’ più un merito di Monterotondo o un demerito di Mentana, secondo la sua opinione?
“Mentana ha il grosso merito di aver pagato il canone di locazione dei locali per anni ed aver sostenuto per anni il Carlo Ferri, indubbiamente Monterotondo è stato più abile, questo certamente bisogna dirlo”.

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