Sono abbandonati. Malati. “Non meritano di vivere nel degrado, pieni di zecche e colpiti da mille e mille zanzare”. Continuano a nascere i cani di Stacchini (zona Tivoli Terme), ormai unici abitanti dell’ex polverificio a due anni dallo sgombero. “Quando su un territorio manca la prevenzione – spiega Roberta Piacentini, con Fulvia Quinci, Daniela Lo Magno e Quinto Zarelli da tempo angeli custodi degli animali – e quando i cani sono abbandonati al loro destino, i cuccioli continuano a nascere senza interruzione. E a Tivoli abbiamo già i canili pieni”. Randagismo come realtà radicata dunque, e non affrontata in maniera efficace. “C’era bisogno di studiare il fenomeno: quanti cani – prosegue Roberta – sono in quel lembo, la tipologia di questi animali per pianificare le catture in tempi più rapidi, perché si riproducono ogni 6 mesi. Invece siamo di nuovo a punto e a capo”. Canili saturi, adozioni pochissime. Queste le due direttrici da considerare, in un quadro, quello dei cani di Stacchini, che si aggrava giorno dopo giorno. Rifiuti, degrado, polveri, insetti. Qui i cani nascono, crescono, si riproducono. Si ammalano e muoiono. Nessuno merita di vivere in queste condizioni.
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