Aveva colpito a Tivoli, Settecamini, Torre Maura, Capannelle, Appio, Tor di Quinto, Parioli. Erano banche, farmacie e autogrill gli obiettivi di un 53enne originario di Caserta sottoposto a fermo dalla Polizia di Stato e ritenuto responsabile di almeno 15 rapine a mano armata commesse negli ultimi 12 mesi a Roma., per un bottino complessivo di circa 50.000 euro. Le indagini – condotte dagli agenti del Commissariato San Giovanni e coordinate del gruppo reati contro il patrimonio della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale, sotto la direzione del Procuratore Aggiunto Dr.ssa Lucia Lotti – si sono concluse ieri con la notifica dell’Ordinanza di Custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma, al termine di una scrupolosa attività investigativa della Polizia di Stato, che ha permesso di ricostruire il percorso criminale dell’arrestato che, in più circostanze, ha utilizzato gli stessi abiti, la stessa pistola, e il medesimo “modus operandi” per compiere le rapine. Ad inchiodare l’uomo due determinanti risultante investigative, nello specifico le immagini di video-sorveglianza di alcuni esercizi commerciali rapinati, e il riconoscimento da parte di alcune persone, dipendenti dei negozi, dirette vittime dell’uomo: decisiva per la sua cattura è stata l’ultima rapina, effettuata lo scorso 10 maggio ai danni dell’autogrill “Casilina Esterna“ sul G.R.A., già colpito dall’uomo vittima in un’altra precedente rapina avvenuta a gennaio. Dalle descrizioni fornite dalle vittime è risultato essere la stessa persona. Medesima “tecnica” e medesima fisionomia dell’autore anche in diverse altre rapine, sulle quali i poliziotti stavano indagando. Dai successivi riscontri, S.S., queste le iniziali dell’uomo, peraltro incensurato, è stato rintracciato nei pressi della sua abitazione; al momento del controllo si trovava a bordo della sua autovettura, dove gli agenti hanno trovato una pistola, una colt semi-automatica ed un cappellino di lana, più volte utilizzato nelle rapine. Nella sua abitazione inoltre, ben nascosta dietro il forno della cucina, gli investigatori hanno trovato un’altra pistola, una beretta. Accompagnato in carcere, il malvivente dovrà rispondere del reato di rapina aggravata. Gli investigatori proseguono nelle indagini essendo possibile che l’uomo si sia reso responsabile anche di rapine in altre località italiane.
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