“Altro che efficienza, verrebbe da dire vedendo i risultati pratici degli esodi di massa che stanno svuotando i servizi erogati dai vigili urbani nelle periferie per rafforzare un po’ di più la visibilità degli agenti in centro”, dichiara Stefano Gianandrea della USB Roma Capitale.
“Dal 20 Aprile, sia mattina che pomeriggio, dalle 4 alle 10 pattuglie per turno vengono obbligate dal Comandante Clemente a sostare nelle piazze del centro da sempre controllate da personale del primo gruppo o da personale di straordinario – continua il rappresentante USB – ma per farlo si allontanano le pattuglie dalle periferie, mentre non risultano toccati il Comando e i gruppi speciali, dove si concentra la maggior parte della forza lavoro dei Vigili Urbani di Roma Capitale”.
“Questo atteggiamento fa il paio con provvedimenti di mobilità coatta derivanti dalla distorta applicazione delle norme anticorruzione – evidenzia Gianandrea – che aumentano il disservizio, la demotivazione del personale e che risultano ispirate da criteri ora punitivi, ora clientelari”.
Aggiunge il rappresentante USB: “Il clima dispotico e militaresco applicato da Clemente, ma forse ispirato dallo stesso Sindaco Marino, oltre che lesivo del diritto di informazione alle organizzazioni sindacali è incurante anche delle proteste giunte da alcuni Presidenti di Municipio, i cui territori sono stati lasciati allo sbando più completo”.
“Fintanto che la coperta resta così corta e non ci sono nuove assunzioni, l’USB vede praticabile nell’immediato una diversa distribuzione del personale, che rafforzi la presenza di Vigili Urbani nei territori più difficili e degradati alleggerendo i gruppi speciali e il Comando del Corpo”, conclude Gianandrea.
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