Quattro anni e mezzo di restauri, un iter dei lavori durato sette anni, due milioni di euro di fondi comunali e provinciali spesi, riapre domani sera il Teatro Imperiale della città razionalista di Guidonia Montecelio. La struttura era rimasta chiusa dal ’99, quando venne dichiarata inagibile, fino a quel momento aveva funzionato come cinematografo. Il restauro, eseguito sotto la direzione lavori dell’architetto Alessandra Piseddu, ha visto il ripristino della sala così come era stata pensata dall’architetto Giorgio Calza Bini, il professionista che agli inizi degli anni ’30 progettò la città di Fondazione di Guidonia. L’inaugurazione del Teatro Imperiale coincide con la realizzazione e la consegna, non più tardi di tre settimane fa, dell’Auditorium di Colleverde, altro spazio fortemente voluto dall’amministrazione di Eligio Rubeis e destinato alla cultura. L’inaugurazione del Teatro Imperiale è prevista in due serate, la prima domani sera con le autorità e le istituzioni, la seconda, venerdì 17, aperta al pubblico. Sul palcoscenico, Francesca Reggiani con il suo monologo “Spunti di Svista”, l’attore comico Gabriele Cirilli nello show recital “Live”. Eccezionalmente, in omaggio al lavoro decennale delle compagnie locali che hanno caratterizzato la città sull’arte del teatro, in scena “Coppia aperta quasi spalancata” testo di Dario Fo e Franca Rame, nella rappresentazione della compagnia Willie Hughes, per la regia di Sergio Fedeli. Sul palco, ad illustrare le intense attività teatrali delle compagnie residenti, anche Anna Greggi. <Sono molto soddisfatto di restituire alla città uno spazio culturale così importante – dichiara il Sindaco di Guidonia Montecelio Eligio Rubeis – è ora importante per il rilancio delle attività legate alla gestione del nuovo Teatro Imperiale predisporre immediatamente un bando che assegni ad una agenzia specializzata l’allestimento del Cartellone per la prossima stagione teatrale. Puntiamo ad un lavoro che immetta nel circuito dei principali teatri italiani, romani, della provincia, anche l’Auditorium di Colleverde e lo storico Teatro Vittori di Montecelio. In un momento nel quale questo Paese risulta dalle statistiche europee essere l’ultimo insieme alla Grecia sulla cultura e sui luoghi ad essa deputati, abbiamo fatto molto. Molto altro c’è ancora da fare.” La capienza del teatro è di 360 posti.
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