Pasquetta, festa della liberazione e primo maggio. Ricorrenze che richiamano nell'immaginario collettivo gite fuori porta e lunghe passeggiate immersi nella natura, con pic nic a seguire. Ed e' proprio in queste occasioni che si sente maggiormente l'appeal dei parchi, i quali allo stesso tempo oltre a gioire per il numero di presenze, si trovano a fare i conti anche con qualchecomportamento poco responsabile dei visitatori. Basta dare un'occhiata al bellissimo Parco regionale dell'Appia Antica a Roma, 3400 ettari in pieno centro urbano. Lo scenario e' incantevole ma purtroppo non e' raro imbattersi in sacchetti di rifiuti abbandonati sotto dei cestini dell'Ama, forse un po' troppo piccoli.
Come spiega l'ufficio di comunicazione del parco l'idea e' che i visitatori portino all'esterno i rifiuti che producono e questo spiegherebbe la mancanza di veri e propri cassonetti della raccolta differenziata. Ma il problema resta e per il 2 maggio, riferisce l'ufficio comunicazione, anche se non e' di competenza del parco ma dell'Ama, di cui si confida l'intervento, sono stati gia' previsti 2 operatori per pulire le aree maltrattate dai visitatori.
Soprattutto in queste occasioni dove le belle giornate invogliano le visite ai parchi ''succede di trovare rifiuti abbandonati'' commenta all'Adnkronos, Giampiero Sammuri, presidente Federparchi sottolineando che ''nei parchi situati in un contesto urbano, come quello dell'appia antica, la gestione dei rifiuti dipende dall'amministrazione comunale e non dall'ente parco''.
E' vero anche che in questi tipi di parchi non e' solo la gestione dei rifiuti che e' diversa ma anche la sensibilita' dei visitatori: ''nei parchi inseriti in contesti naturali, i visitatori ci vanno con l'intenzione di visitarli e solitamente hanno una predisposizione a questi paesaggi. Sono gli stessi visitatori che riportano a casa i rifiuti che hanno prodotto''.
In ambito urbano, invece, ''si trovano anche visitatori occasionali che non sempre sono cosi' attenti alla natura che li circonda''. In alcuni parchi in Trentino, ad esempio, ''ci sono cartelli recanti la scritta 'Qui una volta c'era un cestino' e spiegano l'importanza di non abbandonare i rifiuti. In questo modo si insegnano al visitatore comportamenti virtuosi e a collaborare nel gestire il parco''. Insomma, e' tutta questione di educazione.
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