Il raddoppio della ferrovia. Opera attesa da tantissimi pendolari di Guidonia e non. Più treni, tempi di percorrenza più brevi. Un sogno. Un sogno che per qualcuno è diventato un incubo. Quello che stiamo per raccontare non ha i crismi della novità – a portare alla luce questa storia è stato il settimanale Tiburno, più o meno 2 anni fa – ma va scritto e aggiornato nuovamente, in quanto ora più che mai molto attuale. Siamo a Villalba, in via Lombardia e in via Lucania, dove l’imminente inizio dei lavori porterà via i posti auto – regolarmente comprati di una palazzina ai margini del binario. Posti auto espropriati, per fare un sottopassaggio ferroviario. Via i parcheggi, e via il campo dell’Albula, dalla parte di Tivoli Terme. “E' chiaramente previsto un rimborso – ci ha spiegato uno dei residenti – ma al di la di quanto riusciremmo a ricavare, perderemmo la comodità di avere un posto auto che per me e per gli altri condomini ha svolto un ruolo fondamentale nell'acquisto dell'appartamento, visto che la zona da buona borgata non ha molti parcheggi e il sottopassaggio ridurrebbe ulteriormente le zone dove è possibile parcheggiare”. Un bel problema. E cominciamo con le domande. Retoriche. Come si può costruire una casa dove con tutta probabilità già era noto che il terreno fosse stato destinato alle Ferrovie dello Stato? E perché le otto famiglie residenti non sono state avvisate al momento dell’acquisto dell’eventualità, per usare un eufemismo, tutt’altro che remota? Proseguiamo con il fatto che il costruttore in questione è Andrea Mazza, figlio di Adriano, attuale assessore alle Finanze del comune di Guidonia e assessore all’Urbanistica nel suo precedente mandato. Le case di via Lombardia, tra l’altro, fanno notare i residenti, sono ancora da terminare: molti sono infatti i lavori da ultimare. Una vicenda che ha ovviamente visto ogni tipo di tentativo da parte dei cittadini per salvare quanto da loro comprato, lettere al comune, richieste di chiarimenti da parte dell’amministratore di condominio, l’interesse della EdilSplendore che in una lettera al sindaco e all’assessore all’Urbanistica tenta di far notare le lacune di tale progetto ,e di proporre alternative. Un cittadino si è chiesto se, nel subire questo esproprio, “possiamo almeno avere dal comune, visto che è chiaramente responsabile per aver autorizzato la costruzione su un area già destinata ad altro, un posto alternativo per i nostri posti macchina”. Visitando la zona, si nota tra l’altro come il sottopassaggio aumenterà in maniera netta il traffico veicolare, in un punto dove la circolazione – e il parcheggio – risulta già essere molto difficoltosa. Il comune, preso atto della situazione tutt’altro che chiara – e tutt’altro che risolvibile, a nostro giudizio – ci ha detto, con le parole di Umberto Ferrucci, dirigente dell’Urbanistica e dei Lavori Pubblici, di aver “richiesto alle Ferrovie un incontro quando verrà impostato il cantiere in zona, per vedere di ridurre al minimo il tutto per limitare i danni. Cercheremo una soluzione che possa garantire al massimo i cittadini”. Ferrucci spiega anche come il progetto poteva essere modificato in fase di approvazione “ma nessuno tra le persone coinvolte si pose il problema, un fatto abbastanza naturale. Forse sarebbe stata necessaria una riflessione più profonda”. Giusto. E forse sarebbe stato necessario non far costruire nessuna casa lì. Ma ormai è davvero tardi. “Noi abbiamo saputo di questo problema quando hanno iniziato ad arrivare le segnalazioni dei cittadini”. Così chiude Ferrucci, non prima di rendere noto che i lavori sono già iniziati, e che ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che arrivino a Villalba. Resta intesa la necessità di una opera come il raddoppio della ferrovia. Ma con tutta probabilità, e senza timore di essere smentiti, certe cose vanno fatte, per dirla con Ferrucci, con una maggiore riflessione. Anche perché poi va tutto, e sempre, e non è più una novità, a discapito dei cittadini. Per i quali comprarsi una casa è il sogno di una vita. Vedersela smembrare –togliere i posti auto, che fanno parte della costruzione, è di fatto una mutilazione – pur con un rimborso, pur per una opera strategica, non è proprio il massimo. Un fatto che simboleggia perfettamente la realtà di Guidonia.
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