Una legge regionale che arriva alla Pisana per la discussione. E Rubeis esplode. Si parla di cave e di concessioni, per essere precisi della proposta di legge regionale 168 dell’8 marzo 2011: si vogliono allungare i tempo delle concessioni estrattive nell’area del bacino sanitario di Villalba e Tivoli Terme. Il sindaco di Guidonia è un fiume in piena. “Rappresenta una violazione dei diritti di quei cittadini da dieci anni costretti a subire il fenomeno della subsidenza, l’abbassamento della falda sotterranea che trascinando con sé centinaia di immobili ne provoca lesioni strutturali”. La nuova legge porterebbe – condizionale d’obbligo, vedremo poi perché – una dilazione della durata delle concessioni da 5 a 9 anni, e una sanatoria retroattiva delle richieste avanzate fino ad oggi in Regione. Fattori che l’amministrazione comunale di Guidonia non accetta, alla luce della volontà di ridurre l’incidenza dell’attività estrattiva a Villalba. “E’ inaccettabile – aggiunge – che tali proposte siano state adottate in tempi record, evidentemente con superficialità, dai componenti della commissione Attività produttive della Regione, senza considerare il processo disastroso che rischia di radere al suolo un quartiere popolato da 16mila persone. Quei consiglieri, tra i quali Mario Mei, capogruppo dell’Api in consiglio regionale, stesso partito dell’ex sindaco di Guidonia Montecelio, l’imprenditore del travertino Filippo Lippiello che ne è coordinatore provinciale, evidentemente non hanno tenuto contro dei 100milioni di euro fin qui spesi dai contribuenti per far fronte alla emergenza di Villalba, e nemmeno dei decreti commissariali attraverso i quali la protezione civile regionale continua ad erogare somme ingenti a copertura della spesa relativa a migliaia di alloggi alternativi”. Rubeis parla apertamente di lobby degli imprenditori di settore, e di schiaffo, a lui e alla sua politica, da parte della Polverini e di Pietro Di Paolo, peraltro aggravato dal fatto di aver inoltrato e portato in consiglio un atto di questa portata all’insaputa dei sindaci dell’asse tiburtino. “Sono sempre stato convinto della necessità di chiudere le cave. Ho certamente a cuore il destino degli impiegati del settore estrattivo: occorrono soluzioni compatibili con le esigenze della popolazione. Una legge pensata a tutela di pochi ma a danno di molti”. Parole che non hanno bisogno di spiegazioni. Termina qui? Assolutamente no.
Accade infatti che il consiglio regionale decida di rinviare la discussione della norma a data da destinarsi. “E’ una mia vittoria – dichiara Rubeis – delle 16 mila persone di Villalba che rappresento e che sono alle prese da dieci anni con il fenomeno della subsidenza. Spero che il presidente della regione Renata Polverini e l’assessore delegato a trattare la materia Pietro Di Paolo intendano rivedere il testo di legge a beneficio della città di Guidonia Montecelio”. Dichiarazioni, quelle di Rubeis, che hanno trovato la sensibilità dei consiglieri regionali del PdL ma non solo. Il consigliere regionale del Pd Carlo Lucherini in una nota stampa ha manifestato l’intenzione di presentare un emendamento che escluda dalla proposta di legge le cave ricadenti all’interno dell’area sanitaria di Villalba di Guidonia. Molti favorevoli, ma non tutti. Al bailamme di dichiarazioni non ha tardato ad unirsi Sabatino Leonetti, da sempre molto attento alle vicende della città, pur non essendo più un consigliere locale. Ha cominciato definendo preoccupanti le invettive di Rubeis, e specifica che la proposta “permette la proroga per le attività estrattive rilasciate negli anni 1985-1987. Il settore delle attività estrattive raggiunge complessivamente gli 8.000 addetti in tutto il Lazio e, nell’area di Guidonia Tivoli, il bacino del travertino è di gran lunga il settore economico più importante per numero di addetti (1.500/2.000). Di fronte alle gravi difficoltà economiche generali e dell’area Tiburtina la chiusura delle Cave, richiesta da Rubeis, significherebbe mettere sul lastrico centinaia e centinaia di famiglie”. Una posizione che il sindaco definisce ambigua, chiedendosi da quale parte stia l’ex diessino, “se da quella delle mille persone che vivono sulla propria pelle il dramma della subsidenza o dall’altra, quella rappresentata da una lobby economicamente potentissima le cui attività sono state messe sotto accusa da fior di tecnici in questi ultimi anni”. In una giornata più che convulsa, c’è ancora spazio per Marco Bertucci, che dà un colpo al cerchio e uno alla botte. Ferma restando la tutela del territorio di Guidonia al primo posto, il capogruppo del PdL in consiglio comunale ha sottolineato che l’assessore Pietro Di Paolo “ha fatto bene a regolamentare il settore estrattivo per troppo tempo dimenticato: la norma d'altronde deve necessariamente avere carattere generale, la legge infatti è erga omnes”. Ma ha fatto bene anche il sindaco di Guidonia a mettere in evidenza gli schiaffi subiti dal territorio, e che è ora di dire basta. Chi non ha fatto bene è il Pd regionale, fautore “di una stucchevole posizione, che ha avuto l'opportunità di emendare o bloccare il testo di legge in sede di Commissione alle Attività Produttive, dove invece è passato all'unanimità. Tutelare il diritto all'abitazione e il diritto alla salute è un dovere civico primario – conclude Bertucci – certo mi domando perché chi aveva il potere di farlo non sia intervenuto precedentemente. Mi unisco all'invito del sindaco affinché l'assessore Di Paolo valuti con attenzione la situazione delicata di Guidonia Montecelio”. La spumeggiante giornata si è chiusa con l’ultima polemica – ma non crediamo finiscano oggi – tra il consigliere Mario Mei, capogruppo ApI in Consiglio regionale e membro della Commissione Pmi, Commercio e Artigianato, e il primo cittadino di Guidonia Eligio Rubeis. Molti errori commessi dal capo dell’amministrazione comunale di Guidonia, secondo Mei., in quanto Rubeis “finge di dimenticare che il sottoscritto e il partito d’appartenenza sono saldamente all’opposizione in Consiglio regionale e, di conseguenza, a differenza dei suoi ‘amici’ di centrodestra, ha scarse possibilità di decidere quanti e quali provvedimenti far passare, tanto in Commissione quanto in Aula. Rubeis, peraltro, ha anche la memoria corta: la giunta da lui stesso guidata, infatti, ha approvato, con la delibera numero 277 del 18 novembre 2010, la proroga delle attività estrattive in corso”. In tale delibera si parlava della sopravvivenza delle aziende coinvolte e dell’aspetto occupazionale dei lavoratori. “Cosa è successo in questo periodo di tanto eclatante da fargli cambiare radicalmente idea sull’argomento? Ricordiamo al sindaco di Guidonia, ma questo dovrebbe saperlo considerando che quello delle cave è un settore determinante nel territorio che amministra, che non sono 500, come affermato oggi, ma oltre 1500 i lavoratori che rischiano di perdere l’occupazione, senza considerare l’indotto generato da tali attività”. Parole che non sono sfuggite al sindaco di Guidonia, che ha spiegato come “la delibera di giunta comunale 277 del 18 novembre 2010 che autorizza la proroga delle concessioni estrattive richiama esclusivamente i termini della norma regionale 17 del 2004 che la inaccettabile proposta di legge 168 va a modificare duplicando gli anni di durata delle concessioni stesse; se il capogruppo dell’Api in consiglio regionale Mario Mei, in assenza evidentemente di appigli sostanziali, vuole cimentarsi nel gioco delle tre carte faccia pure, gli consiglio tuttavia di studiare prima di esternare dichiarazioni che non stanno né in cielo né in terra”. La delibera infatti prevede che il parere favorevole della giunta sia vincolato “ad una discrezionalità in capo al dirigente, previa valutazione tecnica, di accertare caso per caso l’opportunità di applicare l’esercizio della facoltà di cui al presente atto” e comunque mai oltre i cinque anni di durata e che l’effetto della delibera sia altresì vincolato “alla stretta osservanza delle ordinanze sindacali vigenti, condizione quest’ultima per poter procedere all’attività estrattiva”, e con queste premesse, tale provvedimento amministrativo non può includere le attività ricadenti all’interno dell’area sanitaria di Villalba. Rubeis chiude invitando Mei – e Filippo Lippiello – a confrontarsi di più con la città di Guidonia e con i problemi che questa si porta dietro da sempre.
Giornata di fuoco, che avrà senz’altro nuovi sviluppi. E pensare che la discussione della proposta di legge è stata anche rinviata. Che sarebbe successo se fosse stata approvata?
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