Metro B1, operaio trovato morto in cantiere. Non escluse ne’ la caduta ne’ le esalazioni

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Incidente ieri mattina intorno alle 7 nel cantiere della nuova metropolitana (uno dei pozzi di ventilazione della linea B1) in piazza Sant'Emerenziana. Un uomo 48enne della provincia dell'Aquila, Bruno Montaldi, responsabile della ditta addetta al monitoraggio della temperatura del suolo è stato trovato morto in un pozzo profondo circa 40 metri. Sul posto vigili del fuoco e agenti del commissariato Vescovio.  Non si esclude nessuna ipotesi in merito a quanto accaduto. A quanto si è appreso da fonti investigative, da un primo esame sul corpo non sarebbero presenti lesioni compatibili con una caduta di 40 metri. Sarà l'autopsia a chiarire nei prossimi giorni la causa del decesso per stabilire se le lesioni siano mortali o sia deceduto in seguito a esalazioni o malori. Non si esclude che l'uomo, sceso nel pozzo per effettuare un controllo, sia scivolato da un altezza di 10-15 metri.
 "Da un primo esame il medico legale non ha riscontrato segni evidenti di caduta. Sarà l'autopsia a stabilire le cause del decesso", ha detto Marco Perrone Capano, coordinatore sicurezza per Roma Metropolitana, fuori dal cantiere della metropolitana di piazza Sant'Emerenziana. Perrone Capano ha spiegato che la vittima aveva il turno notturno e che a trovarlo è stato, intorno alle sei, il collega che doveva dargli il campo. "Nel cantiere sono sempre in due la notte – ha aggiunto – ma l'altra persona non si è accorta di nulla. Rimane da chiarire cosa sia accaduto. E' stato trovato accasciato in fondo al pozzo dove non c'erano azoto liquido e anche il livello di ossigeno é costantemente monitorato. Aveva il casco in testa" ha aggiunto Perrona Capano a chi gli chiedeva se si ipotizza un decesso per esalazione di gas. "Questo cantiere è monitorato da sei anni – ha concluso -sono state fatte tutte verifiche di controlli quasi pressing contonuo affinche mantenuti livelli sicurezza. C'é comunque enorme pietà umana per questa persona"
Roma Metropolitane in una nota sottolinea che "da una prima ricostruzione dei fatti si può affermare quanto di seguito riportato. Il tecnico deceduto era un addetto al monitoraggio delle operazioni di congelamento dell’impresa subappaltatrice Icoteckne (impresa subappaltatrice per le attività di congelamento di Metro B1, la società realizzatrice dei lavori della Linea B1). Il congelamento avviene esclusivamente quando le operazioni di scavo sono ferme, dalle ore 24 alle ore 6. Le operazioni di congelamento avvengono tramite macchinari situati nel pozzo ad una profondità di meno 35 m, costantemente monitorati da una postazione computerizzata su piano strada, dove appunto operava il tecnico deceduto". "In caso di eventuali anomalie riscontrate dalla postazione di controllo, la procedura prevede che il tecnico addetto al monitoraggio avvisi una squadra di tecnici autorizzati ad accedere nel pozzo. Il tecnico deceduto è stato trovato all’interno del pozzo, in un luogo dove lui non operava e dove anche lui non era autorizzato a scendere – continua la nota – Si stanno accertando le dinamiche che hanno portato il tecnico ad accedere al pozzo e le cause del decesso". Roma Metropolitane "si unisce al cordoglio della famiglia alla quale garantisce fin da ora, la propria vicinanza ed il proprio supporto".

 

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