Setteville Nord / Via Pisoniano, il caso della fogna a cielo aperto

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“Si avvicina l’estate e noi dobbiamo stare chiusi per la puzza di merda”. Non usa troppi giri di parole lo striscione in Via Pisoniano, Setteville Nord. Parole che raccontano anni di rabbia e stanchezza dei residenti, costretti loro malgrado a convivere con quella che ha tutte le caratteristiche di una “bomba ambientale”, pronta ad esplodere. La segnalazione arriva da Marcosimoneonline.

Una storia di incapacità e di negligenza, di responsabilità da condividere nel corso degli anni. “Tutto accade in prossimità del civico 7: qui sorge – raccontano i cittadini residenti nelle vicinanze – su un terreno privato una vasca per di raccolta degli scarichi fognari, costruita dal Comune di Guidonia anni fa. Le acque scure, per intenderci. Quelle dei bagni di un intero quartiere. Una struttura mal realizzata, che Acea non ha mai voluto prendere in carico”.

Niente manutenzione, scarsa progettazione. Inevitabile la rottura delle pompe, ed altrettanto inevitabile il fluire dei liquidi per il troppo pieno. Lo diciamo senza giri di parole: gli scarichi fognari della zona “giacciono” sul terreno, con i conseguenti e mefitici effluvi del caso.

“Più volte abbiamo chiesto un intervento definitivo che colleghi gli scarichi al collettore in basso su via di Marco Simone. Costerebbe senza dubbio meno che riparare in continuazione le pompe. Che continuano a rompersi, e noi continuiamo a segnalare, attendendo ogni volta mesi”.

La puzza, per assurdo, è il minimo. Topi, batteri e inquinamento dei terreni completano il quadro, “aggravato” dalle responsabilità delle amministrazioni comunali di ieri e di oggi. Perché tutti sapevano e tutti sanno. Ma nel caso, speriamo remoto, di una qualche contagio batterico, qualcuno poi dovrà raccontare perché in Via Pisoniano c’è una fogna a cielo aperto. E perché cittadini che hanno regolarmente pagato un allaccio in fogna devono essere costretti a convivere con tutto questo, senza peraltro neanche ricevere risposte a segnalazioni via Pec inviate, le ultime, solo 5 mesi fa. Voci di un elenco che rischia di non finire mai. “Fate i bravi politici e rimediate al disagio di noi cittadini”: non c’è bisogno di interpretazioni.

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